Da San Nazzaro a Venezia in ciurma con Alberto, più forte della disabilità
L'impresa di Alberto Capelli, 33enne originario di Castel San Giovanni che ha raggiunto Piazza San Marco con un equipaggio formato da parenti e amici di una vita tra le bellezze del Grande Fiume

Marco Vincenti
|1 settimana fa
«È stato magico». Un'impresa nata per caso, nata per gioco. Un'avventura che ha impreziosito la vita di Alberto Capelli, 33enne affetto sin da bambino da una seria disabilità motoria che non gli consente né di parlare, né di camminare. Ma che, di certo, non può fare nulla contro una determinazione invidiabile e il desiderio di vivere una vita ricca di esperienze ed emozioni. Le stesse emozioni che hanno contraddistinto il viaggio in acqua da San Nazzaro alla laguna veneta.
«Le cose che mi hanno emozionato di più sono state l'umanità della gente che ho incontrato lungo il grande fiume Po e soprattutto vedere la gioia e felicità negli occhi dei miei compagni d'avventura, o meglio ciurma»: il pensiero descritto da Alberto, con l'ausilio del proprio cellullare, mentre ci troviamo proprio lungo il fiume a San Nazzaro, da dove è partita la barca attrezzata lo scorso 18 settembre. Un'avventura a quattro tappe che prima di approdare a Venezia ha toccato la conca di Volta Grimana, le Bocche del Po di Pila, dove il fiume si confonde con il mare e l’ormeggio a Porto Fassone.
«Alberto è stato un grande capitano organizzando tutto nei minimi dettagli per un'esperienza che porteremo tutti per sempre nel cuore» le parole del compagno di ciurma Marco Tizzoni. «Un fiume che non mi aspettavo - spiega Carlo, papà di Alberto -, un fiume che diventa sempre più grande aprendo un modo diverso vissuto dalla gente e caratterizzato dalla grande solidarietà e empatia che abbiamo riscontrato in ognuna delle persone, tra pescatori e non, che abbiamo incontrato lungo il viaggio. È stato emozionante».

