Albero di Natale fatto con i trattori. «Per ricordarvi della montagna»
Schierati una quarantina di mezzi nel campo sportivo a Sperongia di Morfasso
Federica Duani
|2 ore fa

Sperongia di Morfasso nella sera del 20 dicembre ha lanciato un segnale a modo suo inedito: il primo albero di Natale con macchine agricole. Una quarantina di trattori, arrivati da tutte le frazioni del comune, con le loro luci hanno trasformato il campo sportivo parrocchiale in un grande albero luminoso. «All’inizio non pensavamo riuscisse così bene», racconta Mauro Capelli, uno dei promotori dell’iniziativa e autore delle riprese dall’alto con il drone. «L’idea è nata perché, dopo aver visto qualcosa di simile in altri territori montani, ci siamo detti: “Proviamo anche noi”».
La risposta è andata oltre le aspettative: circa quaranta mezzi agricoli, nuovi e storici, messi in fila con una precisione tutt’altro che improvvisata. La disposizione? Frutto di uno studio carta e penna: «L’abbiamo disegnata su carta nei giorni precedenti - spiega Capelli -. File da otto, poi sei, cinque, quattro, fino ad arrivare in cima con un solo trattore».
Per formare la sagoma dell’abete, le manovre sono iniziate nel primo pomeriggio e si sono concluse all’imbrunire. Poi l’accensione simultanea delle luci (l’impatto visivo era davvero spettacolare), il silenzio rotto solo dai motori e il drone che si alzava in volo.
È venuta fuori tutta la carrellata dell’agricoltura di montagna, dagli anni Settanta a oggi: «Accanto ai trattori di ultima generazione c’erano mezzi che portano sulle spalle tra i quaranta e i cinquant’anni di lavoro», osserva Capelli. L’evento, organizzato da Francesco Cimelli (che è anche consigliere comunale) e dal gruppo parrocchiale di Sperongia, è stato anche un momento di ritrovo. «Ci siamo fermati a parlare, a confrontarci sui problemi dell’agricoltura di montagna», aggiunge Capelli. Il messaggio, alla fine, è chiaro: «Far vedere che ci siamo ancora. La montagna c’è e, nonostante le difficoltà, l’agricoltura di montagna resiste».

