Besurica, parcheggio in via Faggi dopo 34 anni

Accordo tra un condominio e il Comune sblocca la vertenza sorta nel 1991 su un'area da asfaltare

Gustavo Roccella
Gustavo Roccella
|3 settimane fa
L'area sterrata in via Faggi che con la pioggia si trasforma in acquitrino
L'area sterrata in via Faggi che con la pioggia si trasforma in acquitrino
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Era il 1991 quando al termine di una disputa legale tra il Comune e la Sasve spa, titolare di una lottizzazione alla Besurica, si stabilì che alla seconda toccava l’onere del completamento a parcheggio di un’area nel primo tratto di via Faggi all’altezza del numero civico 2. A distanza di 34 anni l’opera è stata inserita nel piano comunale delle riqualificazioni delle strade e della segnaletica (un milione e 325mila euro lo stanziamento complessivo). Lo sblocco della pluridecennale impasse lo si deve all’acquisto del Comune a titolo gratuito dell’area dal condominio “Zeta” (a cui Sasve l’aveva ceduta), che era la condizione necessaria per la realizzazione del parcheggio da parte di Palazzo Mercanti.
Nella transazione il Comune, che a suo tempo, stante l’inottemperanza della controparte, aveva detratto la somma per la sistemazione a parcheggio dagli importi dovuti a Sasve, ha ceduto a sua volta un’area al condominio incamerando 38mila euro. Si tratta di una parte di giardino all’interno dello Zeta rimasta di proprietà pubblica, per la quale Palazzo Mercanti ha chiesto al condominio l’acquisto oneroso ma a un prezzo ritenuto per anni eccessivo. Altro scoglio, quindi, contro cui a lungo si è arenato il negoziato.
Per trent’anni gli utilizzatori dell’area, a partire dai residenti del condominio Zeta, hanno fato i conti con un piazzale sterrato e pieno di buche che alla minima pioggia si trasforma in una sorta di laghetto urbano. Per quanto bastasse una colata d’asfalto per risolvere il problema, la “paralisi” burocratica dalle origini lontane faceva sì che nessuno si sia occupato della manutenzione dell’area, a metà tra il pubblico e il privato. Quattro anni fa l’allora assessora all’Urbanistica Erika Opizzi faceva sapere (v. “Libertà” del 16 febbraio 2021) che «l’amministrazione comunale è pronta a riavviare il confronto per trovare una soluzione».
Soluzione che matura adesso: in questi giorni scorsi, il Comune ha affidato alla Geo Test srl dell’Alta Valtidone alcune verifiche geologiche funzionali all’intervento e la relativa relazione (spesa di 2.074 euro). Si prevede un sopralluogo sul cantiere per verificare le condizioni esistenti e una serie di analisi tecniche, geognostiche e geologiche sulla fattibilità dell’intervento.