Ciclabili, iniziative, salumi dop: il rilancio del Po a "Nel mirino"
Il passo più importante è quello del “Contratto di Fiume” che servirà proprio per realizzare interventi strutturali e progetti condivisi dai vari Comuni coinvolti
Gabriele Faravelli
|1 mese fa

Piste ciclopedonali che collegano l'acqua al centro di Piacenza, iniziative di tipo culturale e sportivo e le immancabili tre dop. C'è molta carne al fuoco per rilanciare il Po, ma va detto che il percorso sarà lungo e faticoso. Tanti gli spunti messi sul tavolo di “Nel Mirino”, che venerdì 24 ottobre è tornato a parlare del Grande Fiume. Nello studio della conduttrice Nicoletta Bracchi c'è stato un acceso dibattito che ha coinvolto Serena Groppelli, assessora all'ambiente, Emanuele Emani, coordinatore dei Piccoli comuni del Contratto di fiume, Luigi Bisi, presidente del Consorzio di Bonifica, e Carlo Ponzini, architetto e presidente di Home Gallery.
Il passo più importante è quello del “Contratto di Fiume” che servirà proprio per realizzare interventi strutturali e progetti condivisi dai vari Comuni coinvolti. «Comuni che vanno da Castel San Giovanni a Villanova – ha evidenziato Emani – I percorsi ciclabili stanno diventando strategici, noi abbiamo sostenuto la ciclovia VenTo per il tratto Piacenza-Cremona soprattutto per mettere in mostra le eccellenze gastronomiche come i nostri salumi dop, oltre a quelle culturali che grazie alla figura di Verdi sono uniche». Groppelli ha anche aggiunto che si sta lavorando «a un progetto di riqualificazione dell'intera area vicino all'autostrada, dove si può mettere una pista ciclabile per renderla più attrattiva».
Secondo Ponzini «alla foce del Trebbia c'è un'acqua blu incredibile, le nostre due Società Canottieri potrebbero organizzare regate in quel punto per attirare visitatori. Per quanto mi riguarda farei inoltre un bel percorso pedonale e ciclabile fino a Mortizza e organizzerei visite al Consorzio di Bonifica: abbiamo pochi giovani che si interessano di idraulica e se lo andassero a vedere sono sicuro che se ne appassionerebbero». Chiamato in causa, Bisi ha rilanciato suggerendo che «anche la Finarda è un edificio da mostrare di più al pubblico, solo le pompe fanno tornare nel 1800 e andrebbe aperta più di una volta all'anno».
Presente in studio anche l'architetta Elena Marsiglia che ha illustrato il progetto del passaggio dei pesci che ha ripopolato Isola Serafini e ridato slancio alle visite organizzate per le scuole provenienti da tutta Italia.

