Questione mediorientale, Anna Foa ai giovani: «Niente pace senza i palestinesi»

La Generazione Z si interroga sul futuro del conflitto israelo-palestinese, affollato l'incontro all'ex Chiesa del Carmine con la storica Anna Foa e i giornalisti Gian Luca Rocco e Gabriella Simoni

Marco Vincenti
Marco Vincenti
|5 ore fa
L'incontro dedicato alla questione israelo-palestinese con la Generazione Z
L'incontro dedicato alla questione israelo-palestinese con la Generazione Z
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«I palestinesi e gli arabi israeliani devono essere coinvolti nelle scelte politiche, solo così si può costruire la pace». Le parole della storica Anna Foa in dialogo con la giornalista Gabriella Simoni e il direttore di Libertà Gian Luca Rocco durante l'incontro da tutto esaurito con la Generazione Z all'ex Chiesa del Carmine. Gli studenti delle scuole superiori del territorio hanno partecipato in massa all'iniziativa del Comune di Piacenza dedicata al futuro della questione israelo-palestinese.
«Io credo che oggi ci sia una strumentalizzazione , come sempre in questo Paese, del conflitto israelo-palestinese - commenta la giornalista e inviata di guerra Gabriella Simoni -, senza capire e senza studiare si sceglie subito da che parte stare. Ma non va bene, perché schierarsi a prescindere non porta da nessuna parte». «Facile riempire questo salone invitando Buffon o Vezzali, ma con l'invito a Anna Foa la sala si è riempita ancora più velocemente e questo vuol dire che c'è voglia di interpretare, interrogarsi e parlare di ciò che affligge il mondo e credo sia un forte segnale di speranza» ribadisce l'assessore alla Cultura Christian Fiazza.
«In Israele da tempo c'è una forte opposizione a Netanyahu - spiega Foa -, ma dobbiamo riflettere su quanto tempo ci abbiamo messo noi prima di liberarci del fascismo, perchè loro dovrebbero essere più capaci di noi, perlopiù in una situazione di guerra?» Per l'autrice del libro "Il suicidio di Israele" «senza il coinvolgimento dei palestinesi, che rappresentano il 22 % della popolazione di Israele, non c'è nessuna possibilità per la pace».
Sanzioni a Israele e riconoscimento dello Stato di Palestina
Come giudica l'operato di Unione europea e Governo italiano in questa situazione? «Il Governo italiano non ha fatto nulla oltre che schierarsi subito con Trump - la risposta della saggista -. Penso che anche l'Unione europea abbia accolto la proposta Trump come un modo per uscire da una situazione difficile senza sporcarsi le mani. Serve fare di più però e quel di più sono i riconoscimenti dello Stato di Palestina e la sanzioni verso il governo Netanyahu colpevole di un massacro indicibile».