"Disagio giovanile e violenze domestiche criticità emergenti"
Il questore Ivo Morelli saluta le istituzioni piacentine e la comunità dopo il suo trasferimento a Rimini. "A Piacenza ho vissuto tre anni intensi"

Federico Frighi
|1 mese fa

Il questore Ivo Morelli lascia Piacenza per Rimini
Il contrasto al disagio giovanile e a tutte le sue manifestazioni sul territorio ma anche a ciò che più è invisibile, ovvero alle violenze fisiche e psicologiche tra le mura domestiche che vedono la donna come vittima designata. Sono i due grandi rami dell’impegno del questore Ivo Morelli che lascia Piacenza dopo tre anni in viale Malta, trasferito alla guida della questura di Rimini. Da lunedì arriverà il nuovo questore Gianpaolo Bonafini. «Sono stati tre anni intensi, di grande attività, collaborazione istituzionale, innanzi tutto con la Prefettura» dice rivolto alla stampa nel suo breve saluto. Cita la collaborazione «con tutti i componenti del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica». «Ci hanno permesso di analizzare le richieste e le percezioni della sicurezza che arrivano dal tessuto sociale di Piacenza - evidenzia - e che ovviamente si sposano con gli eventi quotidiani». Morelli ricorda le attività di ordine e sicurezza pubblica, che in una questura comportano sempre un impegno importante. In particolare «l’anno della serie B di calcio - purtroppo non del Piacenza - con la Feralpi Salò che al Garilli ha giocato tutte le partite in casa, poi le due serie C, i concerti in piazza Cavalli (vedasi i due maxi appuntamenti di Radio Bruno, ndr.)».
Le molteplici attività connesse alla polizia giudiziaria «che sono state impegnative e ci hanno visto sempre immediatamente sulle problematiche emergenti anche con tanta attività di prevenzione, non solo con la repressione».
«La collettività piacentina ci ha sempre risposto con affetto e collaborazione - ricorda - abbiamo sempre analizzato il sistema della percezione, ovvero i motivi per i quali la percezione della insicurezza è più elevata della reale sicurezza di questo territorio che vede i reati in calo. Bisogna proseguire su questa strada. Il nuovo questore farà sicuramente molto bene perché ha delle competenze che ha sviluppato in grandi città del territorio italiano e le metterà a disposizione di Piacenza».
Il questore sottolinea il contrasto al disagio giovanile: «Sono veramente orgoglioso del lavoro svolto dai miei dirigenti, dal personale della polizia di Stato nell’ambito dei vari uffici, della sinergia che ci ha portato a fare, in un anno e mezzo, interventi su alcuni gruppi di ragazzi. Ci ha portato ad esprimere in un colpo solo 45 Daspo (Divieto di accesso alle manifestazioni sportive) , Dacur (Divieto di accesso alle aree urbane), arresti, sei mesi dopo altri 12 Dacur, nel febbraio successivo altri 7. Queste sono le attività che mi convincono di aver fatto un ottimo lavoro insieme a tutta la squadra delle forze dell’ordine e della mia questura. E’ un aspetto, quello del disagio giovanile, che più preoccupa la collettività e sul quale bisogna continuare ad agire: giovani, gruppi che per interessi economici piuttosto che per abuso di sostanze alcoliche o per consumo di piccole quantità di sostanze stupefacenti si ritrovano a litigare, a commettere piccoli reati, a causare risse nelle strade».
Altra criticità emergente è quella delle violenze maturate negli ambienti domestici. «Abbiamo lavorato moltissimo nell’attività di prevenzione - osserva il questore - con incontri con associazioni che danno supporto alle vittime e agli autori dei reati. Ulteriore passo per affrontare questi fenomeni l’istituzione, anche grazie al Soroptimist international, della stanza di ascolto qui in questura, al fine di rendere più sereno il dialogo che le vittime sostengono con gli operatori delle forze dell’ordine».

