Dario Zaninelli, quindici anni da Prorettore del Polo piacentino del Politecnico di Milano: un album di ricordi

Al termine del mandato, Zaninelli celebra un percorso di grandi risultati

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Il Prof. Dario Zaninelli (a destra) con il personale tecnico amministrativo del Polo Territoriale di Piacenza
Il Prof. Dario Zaninelli (a destra) con il personale tecnico amministrativo del Polo Territoriale di Piacenza
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di Dario Zaninelli, Prorettore delegato del Polo Territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano
Ricoprire per 15 anni il ruolo di Prorettore delegato del Polo Territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano è stato un onore straordinario, sia dal punto di vista professionale che personale. Si è trattato di un periodo lungo e intenso, segnato da una progressiva crescita dalla sede piacentina del nostro Ateneo. Anno dopo anno, ci siamo rafforzati. Certamente nei numeri, ma più ancora (ed è l’elemento di maggiore soddisfazione) nelle relazioni che il Politecnico è riuscito a costruire: con enti e amministrazioni, con le istituzioni e con le forze economiche e sociali. Più in generale con tutta la comunità di Piacenza che credo possa oggi intendere il Politecnico di Milano come una presenza necessaria, un’opportunità per la formazione, l’educazione e la cultura, un interlocutore fondamentale a comprendere e supportare i processi e i fenomeni in corso.

La prova più difficile: la pandemia

È stato un periodo che ha anche avuto momenti di difficoltà. In questo senso non posso non pensare alla pandemia del 2020 che tanto duramente ha colpito tutto il Piacentino e che ci ha costretto a chiudere aule e laboratori per lunghi mesi. Siamo stati capaci di ripartire con determinazione e capacità di sperimentare e applicare nuove modalità di erogazione della didattica, grazie alle tecnologie digitali, sicuramente, ma anche alla disponibilità degli studenti, dei docenti, del personale. Ora, a distanza di alcuni anni, possiamo dire che quella crisi ci ha spinto a migliorare gettando le basi per un futuro ancora più solido. Penso sia questo il miglior modo per ricordare le persone che ci hanno lasciato in quei mesi difficili.

Una crescita che parte dalle persone

Con un sentimento di orgoglio, chiudo il lavoro fatto in questi 15 anni. Uno stato d’animo che naturalmente condivido con le decine di colleghe e di colleghi che nei diversi ruoli hanno contribuito e contribuiscono a fare del Polo di Piacenza del Politecnico di Milano un’eccellenza a livello nazionale ed internazionale. Ogni giorno sono circa 1.200 le studentesse e gli studenti, nei percorsi di ingegneria e di architettura, che entrano da via Scalabrini nei nostri due Campus. I dati non dicono tutto ma servono ad orientarci: dal 2011 ad oggi il Politecnico ha visto crescere gli studenti immatricolati a Piacenza di circa il 20%. Si tratta di una crescita importante.

Nuovi corsi per un mondo che cambia

In parte è dovuta al fatto che il Politecnico di Milano, grazie alle sue politiche e alla qualità dei suoi docenti e ricercatori oltre che dei suoi spazi formativi, ha significativamente migliorato le proprie posizioni nei ranking globali, raggiungendo livelli assoluti in Italia e in Europa. In questo contesto favorevole è normale che studentesse e studenti, soprattutto internazionali, siano interessati a cogliere l’opportunità di studiare al Politecnico di Milano. Ma l’attrattività del brand non basta. In questi anni abbiamo fatto delle scelte non scontate, e spesso coraggiose, per costruire e offrire corsi che sapessero incontrare l’interesse dei giovani in un mondo che, come ben sappiamo, cambia molto rapidamente. Abbiamo aperto una sezione in inglese della Laurea triennale in Progettazione dell’Architettura, abbiamo costruito e offerto un Corso di Laurea magistrale in Ingegneria Meccanica. Proprio in questo anno accademico abbiamo accolto, trasferito dal Campus milanese, le studentesse e gli studenti del Corso di Laurea magistrale Landscape Architecture - Land Landscape Heritage, conferendo così al nostro Polo un’identità ancora più specifica sui temi del paesaggio, dell’ambiente e del territorio. E dall’anno prossimo ci sarà anche un’ulteriore possibilità di studi con il Corso di Laurea triennale internazionale in Industrial Engineering.

Merito, borse di studio e pari opportunità

Oltre all’offerta di percorsi formativi che sanno intercettare interesse e attenzione, è fondamentale che l’università sappia sviluppare un sistema meritocratico per sostenere studentesse e studenti particolarmente meritevoli o con situazioni economiche fragili. Grazie alla generosità di enti e di privati, così come alla gestione oculata da parte dei nostri uffici amministrativi, a Piacenza il Politecnico è riuscito a garantire centinaia di borse di studio. Di diversa entità, permettono a ragazze e ragazzi di ridurre o azzerare le tasse universitarie o di sostenere le spese per gli alloggi. In questi anni (che hanno coinciso anche con momenti di crisi economiche) siamo stati tanto virtuosi da garantire una crescita costante nel sostegno allo studio. Si tratta di un elemento fondamentale per fare del nostro Polo un luogo inclusivo offrendo a tutte e tutti pari opportunità. Con questa visione abbiamo lavorato moltissimo, in stretta sinergia con tante istituzioni scolastiche e imprenditoriali, per ridurre il gender gap. A Piacenza abbiamo sviluppato percorsi specifici di comunicazione e di sensibilizzazione, anche in collaborazione con le scuole superiori del territorio, per l’accesso femminile alle discipline Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Oggi a Piacenza le studentesse iscritte sono sempre più numerose.

Aule e laboratori per crescere

La crescita del numero degli immatricolati ci ha anche imposto di confrontarci con le strutture che ospitano aule e laboratori. A Piacenza il Politecnico di Milano, grazie alla lungimiranza delle istituzioni cittadine e dei colleghi che hanno contribuito a fondare il Polo 25 anni fa, ha due sedi bellissime, sia per quello che offrono oggi che per il loro essere elementi di una storia straordinaria, la Caserma della Neve e il Campus Arata. Proprio per il loro valore sono edifici che richiedono una costante azione di cura e di tutela. Non solo, le esigenze della didattica e della ricerca sono molto cambiate. Servono spazi più ampi e più attrezzati. E luoghi innovativi dove “imparar facendo”. In questi anni abbiamo aperto ben quattro laboratori, indispensabili sia per la didattica che per la ricerca: quello di modellistica insieme ad un piccolo fab-lab, di fisica tecnica, di rilievo e (grazie ad una donazione privata) uno sperimentale di meccanica. E l’aumento del numero di iscritte e iscritti ha richiesto un investimento ancora più importante. Grazie alla collaborazione e alla sinergia del Comune, da pochi mesi abbiamo a disposizione un nuovo edificio, il Padiglione Perreau. Il Politecnico di Milano lo sta ristrutturando, nei prossimi mesi potrà garantire ulteriori aule e spazi studio. Questo Padiglione si affaccia su via Scalabrini, in un quartiere di Piacenza dove può essere un fattore di coesione e di inclusività: vogliamo prenderci cura dei luoghi in cui stiamo, sia dal punto di vista fisico che degli impatti sociali.

Campus Cultura e oltre

Per questo abbiamo voluto attivare, proprio negli ultimi anni, un programma di grande importanza, Campus Cultura. Con spettacoli, concerti, eventi, mostre il Politecnico offre alla comunità piacentina momenti di incontro e confronto, di svago e di gioia. Oltre al valore culturale, sono segni di speranza e di futuro. Come quelle che (sempre in collaborazione con gli enti, in primis il Comune di Piacenza, la Provincia e la Regione Emilia-Romagna) contribuiamo a progettare. Grazie alle competenze dei nostri docenti e ricercatori nei diversi ambiti, abbiamo collaborato a molti progetti. Penso, tra le esperienze più significative di questi anni, al Piano per la nuova mobilità collettiva con bus elettrici, ai progetti di rigenerazione del Laboratorio Pontieri in un nuovo Campus scolastico, alle ricerche sull’agri-fotovoltaico. Queste occasioni si sono rivelate, con sempre più intensità negli ultimi anni, momenti di collaborazione con enti e altri istituti di ricerca. I progetti del PNRR sono stati in questo senso decisivi perché ci hanno permesso di attivare risorse per coinvolgere molte nuove energie: dottorandi, ricercatori, giovani docenti che lavorano a Piacenza e per Piacenza.

Piacenza, sempre più città universitaria

La sfida adesso è riuscire a mantenere questo livello di interazione, di sinergia e di ambizione. Perché Piacenza, come da significativo messaggio che abbiamo sostenuto con entusiasmo, sia sempre di più la Città delle Università. Riguardando a questi 15 anni passati qui, posso dire con soddisfazione che si è sviluppato un profondo e intenso processo di consolidamento. PoliPiacenza, l’associazione che sostiene la presenza del Politecnico di Milano in città, ha consolidato la sua realtà. Gli enti e i privati capiscono sempre più il valore e l’importanza di avere in questa città ponte tra Lombardia ed Emilia-Romagna la sede di uno dei più prestigiosi Atenei al mondo. Non è qualcosa di scontato, è il frutto del lavoro quotidiano e appassionato di tante persone. E anche del coraggio e della disponibilità al cambiamento.

Innovare con coraggio

In questi 15 anni si sono succeduti moltissimi eventi, a livello globale e locale il mondo si è trasformato. Ci sono sfide inaspettate e difficili, dai cambiamenti climatici agli equilibri geo-politici, dalla rivoluzione digitale all’intelligenza artificiale. Sarebbe facile, forti della nostra storia (il Politecnico è stato fondato nel 1863), assumere una posizione più rigida, meno propensa alla modificazione. Invece non è successo, e non deve succedere in futuro. Il nostro Polo affronta temi di ricerca sempre attuali e aggiornati. E pensiamo con convinzione che Piacenza sia il luogo ideale per diventare un vero e proprio laboratorio di futuro. Che possa integrare, appunto, una dimensione globale con risposte misurate sulla città, sul suo territorio, sui suoi assetti sociali ed economici.

Il mio grazie

In questi anni ho avuto la fortuna di guidare un gruppo di colleghe e colleghi, di amiche ed amici che hanno l’ambizione di sperimentare e di testare sempre percorsi nuovi, non battuti né scontati. Perché siamo convinti che solo innovando si migliora, ed è questo il miglior insegnamento che possiamo trasmettere alle nuove generazioni. Fondamentale in questa mia esperienza è stato l’apporto del personale tecnico-amministrativo del Polo: donne e uomini con grande volontà, correttezza, sensibilità e capacità. Senza di loro non avrei potuto realizzare quanto sopra raccontato. Ad essi e a tutti i rappresentanti degli Enti e delle Istituzioni del territorio che in questi anni mi hanno conosciuto ed apprezzato va il mio più sentito ringraziamento.

Una lunga carriera nella ricerca e prestigiosi incarichi istituzionali

Dario Zaninelli ha 66 anni, è originario di Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, dove vive. Si è laureato con lode in Ingegneria Elettrotecnica al Politecnico di Milano e ha avuto un’esperienza all’estero come visiting scholar al Worcester Polytechnic Institute negli USA. Tornato in Italia e ottenuto il dottorato in Ingegneria Elettronica, ha iniziato la carriera accademica come ricercatore in Impianti Elettrici. Docente dal 2002 è Professore Ordinario di Sistemi Elettrici per l’energia. La sua attività di ricerca, con oltre 250 pubblicazioni, riguarda principalmente i sistemi elettrici per i trasporti, la sicurezza elettrica e le procedure di gestione della sicurezza, la qualità della potenza elettrica e i sistemi elettrici per l’energia. Temi sui quali è uno dei massimi esperti a livello nazionale ed internazionale. Una competenza testimoniata da alcune tra le molte cariche pubbliche: membro designato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nel Consiglio del CEI, membro nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri prof. Mario Draghi come esperto di sistemi elettrici nel Comitato Speciale per le opere infrastrutturali di interesse nazionale finanziate con i fondi PNRR, istituito presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.  Tra i numerosi altri ruoli istituzionali ricoperti, è da quasi 30 anni membro effettivo della Commissione Provinciale di Vigilanza sui locali di Pubblico Spettacolo della Prefettura di Milano relativamente agli aspetti di sicurezza elettrica e, in passato, è stato membro della Commissione per la sicurezza delle gallerie stradali e di quella per la sicurezza delle gallerie ferroviarie presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana, ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in Ingegneria Energetica dall’Università Politecnica di Bucarest. Il suo rapporto con il Polo Territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano nasce formalmente il primo gennaio 2011 quando, nominato dall’allora Rettore Giovanni Azzone, prende servizio come Prorettore delegato. Nell’organizzazione del Politecnico, i Prorettori delegati per i Poli Territoriali (oltre a Piacenza ci sono quelli di Lecco, Mantova e Cremona) hanno la responsabilità della gestione della sede, sviluppando rapporti e relazioni con gli enti e le istituzioni locali. Il professor Zaninelli è stato confermato a più riprese nella carica, dallo stesso Azzone e quindi dal Rettore successivo, Ferruccio Resta, e dalla Rettrice attualmente in carica, Donatella Sciuto. Lascerà formalmente il ruolo il 31 dicembre 2025.