Enrico Giovannini alla Cattolica: "Il futuro sarà l'elettrico, non l'idrogeno"

L'incontro in videoconferenza a “MyVertical. Studiare, Incontrare, Crescere”, il nuovo progetto formativo promosso dalla Facoltà di Economia e Giurisprudenza

Gabriele Faravelli
|3 settimane fa
Enrico Giovannini alla Cattolica:  "Il futuro sarà l'elettrico, non l'idrogeno"
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Il futuro è nell'elettrico, a patto che sia veramente sostenibile in termini non solo di tutela dell'ambiente ma anche di creazione di posti di lavoro. Si riassume così la lectio introduttiva di Enrico Giovannini, che in collegamento video ha aperto i lavori di “MyVertical. Studiare, Incontrare, Crescere” il nuovo progetto formativo promosso dalla Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il cui primo appuntamento è stato incentrato sull'Automotive con tavole rotonde e confronti tra studenti e aziende del comparto.
Due volte ministro, con deleghe a infrastrutture e mobilità sostenibili e poi a lavoro e politiche sociali, oggi Giovannini è direttore scientifico di ASVIS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. In Cattolica ha affrontato il tema dello stop alle auto termiche in Europa previsto per il 2035, «una decisione giusta perché presa con 15 anni di anticipo, ma che per il momento sta creando difficoltà alle case automobilistiche: pensando di dove competere solo con Tesla hanno messo sul mercato auto di lusso, mentre altre realtà come la Cina si sono concentrate su auto per fasce diverse e ora c'è un disallineamento tra la produzione e la vera richiesta».
La strada però è tracciata in questo senso: «Abbiamo assistito a un boom di vendite di auto ibride, è il segnale che i cittadini stanno andando nella direzione della transizione energetica e ci sarà il crollo di quelle a benzina e diesel. I dati ci stanno confermando che il futuro sarà l'elettrico e non l'idrogeno, ma attenzione: non possiamo essere realtà subalterne mentre altre come la Cina stanno già correndo, dobbiamo creare un elettrico sostenibile in modo che tuteli l'ambiente, ma anche l'industria e i posti di lavoro».