Notai e Finanza, lotta comune per contrastare il riciclaggio

Il convegno, che si è svolto al Collegio notarile di Piacenza, è stato l’occasione per un confronto tra fiamme gialle e professionisti

Redazione
|2 settimane fa
Partecipato il convegno al Collegio notarile che ha posto il focus sul tema dell’antiriciclaggio
Partecipato il convegno al Collegio notarile che ha posto il focus sul tema dell’antiriciclaggio
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Le condotte volte a immettere capitali illecitamente accumulati nel tessuto economico finanziario locale sono state al centro del convegno tenutosi al Collegio notarile di Piacenza. All’appuntamento che ha avuto per titolo “Nuovi adempimenti in materia di antiriciclaggio per gli studi notarili”, organizzato in collaborazione con il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Piacenza, hanno partecipato numerosi professionisti e una rappresentanza delle fiamme gialle.
L’evento, nell’ambito del protocollo di intesa siglato tra il Comando Generale del Corpo e il Consiglio Nazionale del Notariato in data 19 marzo 2025, finalizzato a promuovere, attraverso mirate attività formative, la cooperazione in materia di comune interesse, è stato aperto dai saluti istituzionali del presidente del Consiglio notarile di Piacenza, Maria Benedetta Pancera, e dal colonnello Massimo Amadori, comandante provinciale della Guardia di Finanza. In qualità di relatore è intervenuto il sottotenente Giorgio Scardigno, comandante della sezione Tutela entrate del nucleo polizia economico-finanziaria di Piacenza, il quale ha approfondito, attraverso l’approccio a un caso pratico, le procedure seguite dai militari della Guardia di Finanza nello sviluppo di segnalazioni per operazioni sospette mediante l’ausilio del Sistema informativo valutario (Siva 3).
Sulla scorta di quanto già trattato in occasione del precedente convengo con l’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Piacenza, anche questo incontro nasce dall’esigenza di assicurare il pieno coordinamento delle attività di competenza della Guardia di finanza e dei professionisti, nell’ambito della disciplina di prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.
Si è trattata dunque di un’occasione di confronto tra le due istituzioni, che, nel rispetto delle reciproche competenze, sono chiamate a fornire un presidio di legalità ed argine a tutte quelle condotte volte ad immettere capitali, illecitamente accumulati, nel tessuto economico finanziario locale.
Lo sviluppo di adeguate sinergie rappresenta, pertanto, un fattore imprescindibile nell’efficace individuazione dei principali indicatori di anomalia e preliminare valutazione del rischio, attraverso la discussione di casi concreti necessari per migliorare la conoscenza delle rispettive funzioni e attività, con la finalità di ottimizzare i percorsi ispettivi.