Vincenzo Colla a Nel Mirino: «La fine del Pnrr sarà una bella botta»

«In questa regione abbiamo utilizzato ben 13 miliardi e mezzo di fondi Pnrr, se non ci fossero stati saremmo in recessione» ha spiegato il vicepresidente

Gabriele Faravelli
|2 giorni fa
I protagonisti dell'ultima puntata de "Nel Mirino"
I protagonisti dell'ultima puntata de "Nel Mirino"
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La fine dei fondi del Pnrr prevista per il 2026 sarà una bella “botta”, che però l'Emilia-Romagna e nello specifico Piacenza saranno in grado di assorbire meglio di altre regioni. Ne è convinto il vicepresidente della Regione Vincenzo Colla che ha rassicurato tutti sul futuro della nostra città ieri sera a “Nel Mirino”. Nello studio della conduttrice Nicoletta Bracchi, Colla ha affrontato il tema di attualità con la giornalista di Libertà Patrizia Soffientini, il presidente del Consorzio Alimentare Emanuele Pisaroni, Enrica Gambazza, direttore del Cna, Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna, e con un contributo video anche Giuseppe Manfredi, avvocato, professore ordinario di diritto amministrativo all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e componente del Comitato Direttivo dell'Executive Master in management e innovazione delle pubbliche amministrazioni.
«In questa regione abbiamo utilizzato ben 13 miliardi e mezzo di fondi Pnrr, se non ci fossero stati saremmo in recessione – ha spiegato il vicepresidente – li abbiamo usati tantissimo per nuove scuole, fare ricerca, togliere precarietà, realizzare infrastrutture e viabilità. Dalle analisi fatte, il prossimo anno questa regione crescerà più delle altre. Sarà molto importante l'export, già ora stiamo andando in Asia e in particolare in India dove ci sono 1 miliardo e 300 milioni di abitanti: se facciamo accordi di nicchia con loro riempiamo i capannoni. Piacenza? Finora ha fatto un grande lavoro con i fondi, ci sono tanti cantieri aperti che andranno a buon fine, un bilancio positivo che ha creato lavoro ed esperti nella filiera edile». Occorre anche concentrare le conoscenze e in questo caso sarà di grande aiuto il progetto del nuovo ospedale: «Abbiamo già definito lo stanziamento, per cui c'è il capitolo di spesa che non è un fatto banale, Piacenza va in questa direzione e fa benissimo perché sarà anche un tratto di identità e una nuova modalità di un ridisegno della città dal punto di vista urbanistico e della mobilità. Non solo, quando si ha un luogo di quella portata si è in grado di attrarre le teste, non dimentichiamo che investire nella conoscenza diventa essenziale per le nostre comunità».