Lavoro, calano le assunzioni nel Piacentino
Inversione di tendenza delle previsioni: da dicembre e febbraio prossimo 600 contratti in meno. A pesare è soprattutto la performance negativa del manifatturiero e delle public utilities
Redazione Online
|4 ore fa

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Cambiano decisamente segno le previsioni sul mercato del lavoro in provincia di Piacenza. Dopo i dati incoraggianti registrati il mese scorso, che indicavano una crescita robusta delle nuove attivazioni contrattuali, le stime per dicembre e per il trimestre dicembre-febbraio delineano ora uno scenario in netto rallentamento.
Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia, nel mese di dicembre le aziende piacentine prevedono di attivare 1.580 nuovi contratti, con un calo del 6,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: circa 100 assunzioni in meno. La flessione appare ancora più marcata se si guarda all’orizzonte trimestrale, con 6.780 attivazioni complessive tra dicembre e febbraio e una contrazione dell’8,1%, pari a 600 unità in meno rispetto al trimestre di confronto 2024/2025.
Il dato più critico riguarda il comparto industriale. A dicembre le nuove attivazioni previste scendono dell’11,9%, fermandosi a 370 contratti, 50 in meno rispetto a un anno fa. A pesare è soprattutto la performance negativa del manifatturiero e delle public utilities, che registrano un calo del 17,1% con 290 nuovi contratti. In controtendenza, invece, il settore delle costruzioni, che mostra segnali di vitalità con 90 attivazioni e una crescita del 28,6%. Nel trimestre dicembre-febbraio, pur restando negativo, il dato dell’industria potrebbe evidenziare una frenata della contrazione, chiudendo a -9,9% con 1.820 nuovi contratti, circa 200 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Anche il settore dei servizi presenta previsioni in chiaroscuro. A dicembre è attesa una flessione del 2,6%, con 1.140 nuovi contratti e 30 unità in meno su base annua. Il dato trimestrale appare ancora più negativo, con un calo del 7,0% che porterebbe le attivazioni complessive a 4.550, 340 in meno rispetto allo scorso anno. Nel dettaglio, a sostenere il comparto sono le attività di alloggio e ristorazione, in crescita del 23,1% a dicembre con 160 contratti in più, mentre i servizi alla persona restano stabili con 150 nuove attivazioni. Continuano invece le difficoltà per i servizi alle imprese (-7,0% e 400 contratti) e per il commercio (-4,3% con 440 unità).
Segno meno anche per l’agricoltura, che evidenzia un calo del 22,2% nel mese di dicembre, con 70 nuovi contratti previsti, e una flessione del 12,8% nel trimestre dicembre-febbraio, per un totale di 410 attivazioni.
Dai dati Excelsior emerge inoltre che solo il 12,0% delle imprese piacentine prevede di attivare nuovi contratti nel mese di dicembre, una quota più contenuta rispetto alla media abituale. In diminuzione anche la percentuale di contratti stabili, che si ferma al 24% contro il 29% dello scorso anno. Resta invece elevata la quota di opportunità riservate ai giovani sotto i 30 anni, pari al 33,8% delle nuove attivazioni.
Per quanto riguarda i profili più ricercati tra i giovani ad alta specializzazione, spiccano i tecnici in campo ingegneristico, che rappresentano il 60,0% delle assunzioni previste, seguiti dai tecnici della salute (35,9%) e dai tecnici dei rapporti con i mercati (28,0%). Tra gli impiegati e gli addetti al commercio e ai servizi, le maggiori opportunità riguardano gli addetti alle vendite (65,4%), il personale delle attività di alloggio e ristorazione (38,7%) e i professionisti qualificati dei servizi sanitari e sociali (22,2%). Nella categoria degli operai specializzati e dei conduttori di impianti e macchine, gli under 30 sono particolarmente richiesti come fabbri ferrai e costruttori di utensili (41,7%), operai addetti alle rifiniture delle costruzioni (36,0%) e operai dell’industria alimentare (35,7%).
Resta infine centrale il problema dei cosiddetti “candidati introvabili”. A dicembre, quasi un’assunzione su due (49,2%) risulta di difficile copertura: nel 33,7% dei casi per mancanza di candidati e nel 13,3% per inadeguatezza o insufficiente preparazione degli stessi.
I dati sono stati elaborati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia sulla base delle informazioni del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, realizzato nell’ambito del Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea.

