Meno donazioni di sangue, Piacenza seconda in regione
La commissione Sanità ha fatto il bilancio sull'attività del sistema trasfusionale. Approvata risoluzione del Pd per chiedere l'aumento delle campagne informative
Redazione Online
|5 ore fa

Leggera flessione delle donazioni di sangue in Emilia-Romagna, e Piacenza è una delle province più colpite. In tutta la regione le donazioni passano da 122.252 (nei primi cinque mesi del 2024) a 121.435 (nei primi cinque mesi del 2025): 817 donazioni in meno, che corrispondono a una riduzione dello 0,7%. Flessione che riguarda, però, solo le donazioni di sangue intero, che passano da 89.699 a 85.862, con un meno 4,3% (la comparazione riguarda sempre i primi cinque mesi del 2024 e del 2025), mentre le donazioni di plasma passano da 32.553 a 35.573, con un più 9,3%.
La provincia di Rimini è quella che ha subito la maggiore contrazione di donazioni (sangue intero e plasma), che passano da 7.141 a 6.750, con un meno 5,5% (la comparazione riguarda sempre i primi cinque mesi del 2024 e del 2025); a Piacenza si è passati da 6.112 donazioni a 5.892, con una riduzione del 3,6%; a Ferrara le donazioni sono passate da 10.491 a 10.230, con un meno 2,5%; a Bologna da 23.235 a 22.787, con un meno 1,9%, e a Ravenna da 12.975 a 12.808, con un meno 1,3%. Dati stabili, invece, con 25.003 donazioni nei primi cinque mesi del 2024 e 24.968 nei primi cinque mesi del 2025, con una flessione di solo l’0,1%. Statistiche positive, poi, nella provincia di Forlì e Cesena, con le donazioni (nel solito periodo) che passano da 12.763 a 13.28, con un più 4,1%, a Parma da 11.908 a 12.028, con un più 1,0%, e a Reggio Emilia, da 12.574 a 12.691, con un più 0,9%.
La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, ha fatto il bilancio dell'attività del sistema trasfusionale regionale a vent’anni dall’approvazione dell’impianto normativo che regola questo aspetto della sanità.
Il tema è stato affrontato anche in una risoluzione, approvata dalla stessa commissione, presentata dal Partito democratico (atto a prima firma dello stesso Muzzarelli, sottoscritto anche da Lodovico Albasi, Maria Costi, Elena Carletti, Ludovica Carla Ferrari, Paolo Calvano, Luca Giovanni Quintavalla e Fabrizio Castellari). Con questa risoluzione si sollecita, in particolare, la giunta regionale a potenziare le campagne di sensibilizzazione, in collaborazione con le associazioni di donatori, aumentando le cosiddette giornate del dono. Si chiede poi di predisporre iniziative specifiche rivolte alle nuove generazioni, con il coinvolgimento anche delle scuole. Nell’atto si fa poi riferimento anche all’aumento registrato di donatori di origine straniera, che per i consiglieri rappresenta anche un’occasione di integrazione sociale.
Via libera anche a due emendamenti alla risoluzione: il primo targato Partito democratico e Fratelli d’Italia (a firma Ferrari per il Pd e Nicola Marcello per FdI) il secondo solo di Fratelli d’Italia (a firma Marcello) per chiedere di implementare la promozione della donazione nei luoghi di aggregazione giovanile e nei luoghi di lavoro, oltre a valorizzare ulteriormente, nella raccolta del sangue, la collaborazione con il ministero della Difesa e con il ministero della Sanità.
«La rete trasfusionale regionale ribadisce il presidente Muzzarelli - garantisce livelli di sicurezza e qualità fra i più elevati in Italia, importante anche per la ricerca scientifica. Un modello che funziona in primis per la collaborazione ormai consolidata tra servizio sanitario regionale e associazioni di volontariato».

