Stranieri e femminicidi, ancora polemiche dopo l'incontro con Totolo

In collegamento con la mamma di Pamela Mastropietro, la scrittrice ha presentato il suo libro ribadendo: «La società multirazziale ha prodotto insicurezza». Intanto il Pd ribatte: «La nazionalità degli assassini non c'entra»

Marcello Pollastri
Marcello Pollastri
27 aprile 2025|18 giorni fa
Manuel Radaelli, Francesca Totolo e Sara Soresi. Collegata, Alessandra Verni © Libertà
Manuel Radaelli, Francesca Totolo e Sara Soresi. Collegata, Alessandra Verni © Libertà
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«La società multirazziale? «Una grande illusione che ha prodotto insicurezza e degrado sociale». Alla fine, dopo le polemiche sull’utilizzo di una sala comunale e sul «bollino antifascista», Francesca Totolo sabato 26 aprile ha presentato il suo libro Le vite delle donne contano in un luogo privato, nella sala conferenze dell’Euro Hotel di via Colombo.
  «LA MIA INCHIESTA BASATA SU DATI REALI»  
L’autrice del libro, vicina a CasaPound, ha spiegato come la sua opera è «un’inchiesta giornalistica basata su dati reali», e ha messo in correlazione il fenomeno migratorio e l’aumento dei femminicidi, citando dati come quello che vede la metà di quelli commessi quest’anno come opera di stranieri (6 su 12). «Non è una questione di razzismo, sono dati di fatto», ha detto. «Questo libro raccoglie centinaia di storie che sono un colpo al cuore e che dovrebbero unire tutta la politica, anche quella sinistra che negli anni ha aperto i confini a un milione di migranti».
LA MAMMA: «PER PAMELA NON ANCORA FATTA GIUSTIZIA»
Tra le storie simbolo del libro quella di Pamela Mastropietro, la giovane vittima il cui caso, avvenuto a Macerata nel 2018. Collegata con la sala c’era la madre, Alessandra Verni, che ha denunciato con forza come non sia ancora stata fatta piena giustizia e come ci siano «altri complici in giro» che «continuano a rappresentare un pericolo per la società, bisogna cercare sempre verità e giustizia». Anche  Sara Soresi, consigliera comunale di FdI, è intervenuta come relatrice durante la presentazione per denunciare come la qualità della vita e la sicurezza siano drasticamente peggiorate nella nostra città
L'ACCUSA ALLE SINISTRE: «NON SI PERSEVERI NELL'ERRORE»  
«Si può sbagliare, ma perseverare è un errore», ha aggiunto Totolo riferendosi ai governi di sinistra e sostenendo che bisogna cambiare rotta per tornare a una società «più sicura e coesa».
LA RISPOSTA DEL PD: «FUORVIANTE PUNTARE IL DITO SULLA NAZIONALITA'»
E proprio dal mondo della sinistra è arrivata il giorno successivo alla presentazione una presa di posizione che contesta le tesi sostenute nel volume. «La violenza sessuale e il femminicidio sono opera di chi non accetta la libertà delle donne. La nazionalità dell’autore non c’entra niente». Così ribattono alla scrittrice la Conferenza Donne Democratiche, il Partito Democratico e i Giovani Democratici di Piacenza. «Nel nostro Paese 150 donne ogni anno vengono uccise da uomini perché sono donne; l’85% degli omicidi maturano in ambito familiare o all’interno di relazioni sentimentali malate; situazione simile si registra per i cosiddetti reati spia come stalking o molestie ed anche in questo caso i colpevoli sono soprattutto italiani adulti (82%). Mentre quasi la metà dei femminicidi con vittime straniere sono commessi da italiani, le vittime di femminicidio italiane sono state uccise da stranieri nel 4% dei casi sul totale. Pensiamo che puntare il dito sulla nazionalità degli assassini sia fuorviante sulla realtà delle cose, ossia che tutti i reati sessuali sono figli di un modello che non accetta la libertà di autodeterminazione delle donne. Un modello che domina in tante culture, pervade la nostra società e plasma la mentalità anche dei più giovani, come dimostra la cronaca».
APPELLO A DIRE ADDIO A UNA CULTURA PATRIARCALE
Da qui parte, da parte dei rappresentati del Pd  una sollecitazione a un impegno a smantellare «le dinamiche di potere proprie della cultura patriarcale, affrontando i problemi sociali, economici e culturali che tuttora la alimentano. «Lascia basiti - proseguono - come l’autrice del volume scelga di interpretare il fenomeno della violenza sulle donne in chiave razzista, lasciando così intendere che il problema sia legato al fenomeno dell’immigrazione che notoriamente il suo Governo, anche per bocca dei Ministri di Giustizia ed Istruzione, individua come causa dei mali del Paese. Purtroppo questa lettura assolve implicitamente gli italiani e la cultura occidentale, alimenta il razzismo e l’odio verso gli immigrati e distoglie dal percorso politico necessario che è quello di ridurre le vittime».