Storie di voi, Mila e i presepi dei Bersani: «Qui mi sento libera»
Prosegue il viaggio di "Storie di voi". Appuntamento nelle edizioni di oggi del Tgl con Mila Risoli e la magia del presepe realizzato nel borgo fiabesco tra le colline di Gropparello

Marcello Tassi
|2 ore fa
«In città mi sono sempre sentita in prigione. Qui, invece, mi sento libera». Le parole di Mila Risoli bastano da sole a raccontare l’anima dei Bersani, minuscolo borgo del comune di Gropparello dove le colline sfumano nella prima montagna e il tempo sembra essersi accordato con il respiro della natura. È da qui che riparte il viaggio di “Storie di voi”, in onda oggi, sabato 20 dicembre, alle 13.15 e alle 19.30 durante il Tgl di Telelibertà, sul canale 76 del digitale terrestre.
Mila è nata ai Bersani. Il padre faceva il falegname a Gropparello, poi la vita l’ha portata in città, a Piacenza. Ma il richiamo delle origini non si è mai spento. «Appena potevamo tornavamo qui. Era casa». Un ritorno che negli anni è diventato scelta: restare, investire, credere in un luogo che per molti è solo “un angolo sperduto di montagna”. Per lei, invece, è libertà. Anche attraverso il Bianconiglio, il bed and breakfast aperto nei fine settimana: «Faccio tutto io, dal lavare allo stirare. Il contatto con le persone è la cosa più bella».
Poi c’è la magia, quella nata quasi per caso. «Una sera, insieme all’amica e vicina di casa, Marisa Magnani, abbiamo guardato fuori dalla finestra, la corte illuminata, e ci siamo dette: “Ma qui sembra proprio un presepe”». Nel frattempo, Mila aveva perso la mamma sarta e conservava tante stoffe rimaste senza voce. Da lì l’idea: trasformarle in figure, dare corpo a un presepe a grandezza naturale, immaginato e costruito poco alla volta. Oggi quelle figure sono circa 120 e attirano ogni anno migliaia di visitatori.
Accanto a Mila e Marisa, tornata ai Bersani dopo la pensione, c’è anche Maura Melegatti, genovese d’origine ma ormai “bersanese” d’adozione, entrata con entusiasmo nella vita del borgo. Insieme, con il supporto dell’associazione Arte Nostra, sono parte di una comunità che resiste, che sceglie di non abbandonare i luoghi dell’infanzia e di abitare la montagna come atto d’amore.
Tra murales che raccontano fiabe e un presepe che ogni dicembre prende vita, i Bersani non sono solo un paese: sono un’entità viva, fatta di memoria, mani operose e resilienza. «Non sarebbe Natale senza il nostro presepe». E forse non sarebbero nemmeno i Bersani senza chi, ogni giorno, continua a crederci.
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