Sopravvissuti allo tsunami del 2004: alle 21 Provincia Thriller su Telelibertà

23 Marzo 2025 01:53

L’illustrazione di Giovanni Freghieri

Doveva essere la vacanza della vita ed effettivamente lo è stata, ma non come immaginavano. Provate a pensare di avere 20 anni all’inizio del nuovo millennio e andare in Thailandia con gli amici nel periodo di Natale. Due i biglietti aerei: andata e ritorno, il resto all’avventura. Un sogno in un paradiso terrestre che, a pochi giorni dalla partenza, si è trasformato in un incubo.

COME SI SONO SALVATI I TRE AMICI DALLO TSUNAMI

Ezio, Marco e Gabriele la vigilia di Natale del 2004 approdarono a Phuket, per il 26 avevano già organizzato tutto: moto noleggiate, sveglia alle 9, destinazione spiaggia da film. La sera di Natale però, i tre amici andarono in discoteca e il giorno dopo nessuno di loro sentì quella sveglia. È così che si salvarono perché, in quei minuti, un’onda alta 30 metri spazzò via la spiaggia e tutto ciò che trovò nei paraggi.

I tre piacentini racconteranno la loro esperienza nella nuova puntata di Provincia Thriller, la trasmissione condotta da Nicoletta Marenghi, ogni domenica alle 21, su Telelibertà. Dopo la prima ondata nessuno capì cosa fosse accaduto, la spiaggia era un cimitero e all’orizzonte una striscia bianca si avvicinava. I tailandesi fuggirono. Stava arrivando la seconda ondata. A quel punto, anche ai tre piacentini non restò che fuggire in collina prima di fare rientro in Italia dopo essere sopravvissuti a una delle calamità naturali più devastanti della storia dell’umanità. Quell’onda, in tutto il sud est asiatico uccise 320mila persone. Tra loro anche una coppia di piacentini in vacanza, i coniugi Pierluigi Baldini e Giuseppina Rigamonti, titolari della Duglas Chero di Carpaneto.

Mentre i tre amici tornavano a casa, il medico piacentino Renato Zurla, allora presidente della Croce Rossa, partì con una delegazione ministeriale per portare aiuti allo Sri Lanka devastato dallo tsunami.

Quelle giornate verranno ripercorse anche grazie all’archivio di Telelibertà con le edizioni dei telegiornali dell’epoca. La puntata sarà impreziosita dal disegno realizzato in diretta dal noto illustratore Giovanni Freghieri.

DOVE E COME VEDERE PROVINCIA THRILLER

L’appuntamento è alle 21 su Telelibertà, canale 76, in diretta streaming sul sito www.liberta.it e on domand in qualsiasi momento sul sito www.teleliberta.tv.

 

Nelle foto: Marco Bollati, Gabriele Zambianchi, Ezio Mulini, l’ex presidente della Croce Rossa Renato Zurla, la psicologa Paola Frattola, Alessandro Amato dell’Ingv

“NEL 2004 NELL’OCEANO INDIANO NON ESISTEVA UN SISTEMA DI ALLERTA”

Tilly Smith è una bambina inglese di nove anni. Il 26 dicembre del 2004 è in vacanza con la famiglia e sta giocando in spiaggia a Phuket, in Thailandia. A un certo punto vede il mare ritirarsi all’improvviso. Resta stupita e affascinata dalle conchiglie che affiorano dalla sabbia, ma le viene in mente subito una lezione di geologia seguita a scuola. Quel fenomeno è l’inizio di uno tsunami, una serie di onde anomale in grado di portare morte e devastazione. Tilly lancia l’allarme ai familiari, corre e invita la gente a scappare da quella spiaggia. Decine di persone la seguono, salgono ai piani degli hotel nei paraggi e si salvano.  Da lì vedono un’onda gigantesca travolgere tutto.

“Quell’onda fu provocata da un grande terremoto a largo dell’isola indonesiana di Sumatra, la faglia era gigantesca, oltre mille chilometri. Nell’oceano indiano, nel 2004 non esisteva un sistema di allerta che invece era presente da anni nel Pacificospiega Alessandro Amato, responsabile del centro di allerta tsunami dell’Ingv ed eletto lo scorso anno presidente per il sistema di allarme Rapido e mitigazione degli tsunami dell’Unesco -.  Da allora è stato fatto tanto sulla gestione del territorio, è stata fatta formazione ma le zone sono ancora molto popolate e in caso di un altro grande tsunami l’impatto sarebbe minore ma il rischio c’è ancora. 

“Uno tsunami è una serie di onde anomale che si muove negli oceani, nei mari e anche nei laghi ed è generata da un movimento improvviso di una massa di roccia – prosegue l’esperto -. Può essere una deformazione dovuta a una faglia sottomarina o altre cause come una frana sottomarina o eruzioni vulcaniche”.  I più grandi sono generati da terremoti che non sono fenomeni prevedibili. “Il maremoto diventa prevedibile nel momento in cui è avvenuto un grande terremoto. I centri di allerta di tutto il mondo studiano, vedono e monitorano i terremoti in tempo reale nel minor tempo possibile, cercando di fare delle stime della loro posizione, grandezza e profondità per poi emettere dei bollettini di allerta di un possibile tsunami in arrivo sulle coste intorno all’epicentro, in aree più o meno grandi, a seconda di quanto è grande il terremoto”.

In Italia cosa si sta facendo?  È stato fatto tanto in questi anni, esiste dal 2017 un sistema di allertamento maremoti e stiamo completando l’ultimo anello della catena. Oggi mandiamo un messaggio alla protezione civile che a sua volta lo inoltra alle autorità preposte, manca il passaggio finale di arrivo al cittadino. Si stanno studiando vari modi, come lo tsunami Ready sperimentato in alcuni comuni e l’It Alert per mandare direttamente le allerte della protezione civile sui cellulari nelle zone a rischio. Stiamo anche facendo formazione nelle scuole, il rischio è poco conosciuto e sottostimato, ma bisogna tenere presente che esiste. 

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