«Le piante attraverso i secoli ci raccontano la storia dell'umanità»
Intervista ad Elia Fontana, agronomo piacentino e presidente del Registro degli alberi monumentali
Dea De Angelis
|1 mese fa

Elia Fondata - © Libertà/Dea De Angelis
Dea de Angelis
Il calendario Rami (Registro degli alberi monumentali) chiude l’anno 2025 (novembre e dicembre) con due meravigliosi alberi: un fico della Liguria e un cipresso calvo del Veneto, entrambi fotografati da Elia Fontana, presidente dell’organizzazione di volontariato Rami, agronomo di professione. Da pochi giorni (dal 20 ottobre) è però pronto il calendario 2026 e noi di Libertà ne raccontiamo in anteprima.
Presidente Fontana, da quanti anni stampate il calendario del Registro degli alberi monumentali?
«Dal 2000 e il calendario 2026 di Rami è il settimo. Duemila sono le copie stampate. Sono rappresentati alberi da tutte le regioni italiane fotografati da alcuni dei volontari della nostra organizzazione».
«Dal 2000 e il calendario 2026 di Rami è il settimo. Duemila sono le copie stampate. Sono rappresentati alberi da tutte le regioni italiane fotografati da alcuni dei volontari della nostra organizzazione».
Come nasce il Registro degli alberi monumentali Italiani?
«Nasce da una passione condivisa, quella per i grandi alberi. Alberi che hanno attraversato i secoli e contribuiscono a raccontare la storia dell’umanità. L’associazione nasce con radici forti perché tra i fondatori ci sono nomi importanti della cultura dell’albero e dell’ambientalismo italiano come Valido Capodarca, Franco Tassi e Andrea Gulminelli, cui è dedicato il calendario appena stampato».
«Nasce da una passione condivisa, quella per i grandi alberi. Alberi che hanno attraversato i secoli e contribuiscono a raccontare la storia dell’umanità. L’associazione nasce con radici forti perché tra i fondatori ci sono nomi importanti della cultura dell’albero e dell’ambientalismo italiano come Valido Capodarca, Franco Tassi e Andrea Gulminelli, cui è dedicato il calendario appena stampato».
Di quante persone coinvolte parliamo?
«I soci fondatori sono sedici, quattro, compreso me, piacentini. Ma in tutta Italia i soci sono ben cento dieci, quindici dall’Emilia Romagna».
«I soci fondatori sono sedici, quattro, compreso me, piacentini. Ma in tutta Italia i soci sono ben cento dieci, quindici dall’Emilia Romagna».
Quindi nel calendario 2026 ci sono alberi segnalati dai soci. A che scopo viene fatta questa ricerca, raccolta dati e poi divulgazione?
«La nostra è un’associazione di volontariato che da anni contribuisce a censire gli alberi in Italia e a diffondere la cultura della loro conservazione. Sono più di 17.000 gli alberi che abbiamo catalogato e sono tutti potenziali esemplari da iscrivere all’Ami, associazione alberi monumentali d’Italia che già ne ha in registro circa 5000».
«La nostra è un’associazione di volontariato che da anni contribuisce a censire gli alberi in Italia e a diffondere la cultura della loro conservazione. Sono più di 17.000 gli alberi che abbiamo catalogato e sono tutti potenziali esemplari da iscrivere all’Ami, associazione alberi monumentali d’Italia che già ne ha in registro circa 5000».

Quindi, perdoni Fontana, Rami cerca alberi da inserire nell’Ami? Diciamo bene?
«Sì, è così. Al di là della ricerca appassionata, cerchiamo di tutelare il più possibile questi meravigliosi monumenti viventi. Nel calendario 2026, sei sono già alberi Ami, sei invece sono in aspettativa, possiamo dire. Solo la regione Emilia-Romagna tra tutte le regioni ha vincoli regionali (Amr). In regione gli alberi monumentali sono seicento di cui cento possibili nazionali».
«Sì, è così. Al di là della ricerca appassionata, cerchiamo di tutelare il più possibile questi meravigliosi monumenti viventi. Nel calendario 2026, sei sono già alberi Ami, sei invece sono in aspettativa, possiamo dire. Solo la regione Emilia-Romagna tra tutte le regioni ha vincoli regionali (Amr). In regione gli alberi monumentali sono seicento di cui cento possibili nazionali».
Ci tolga una curiosità. È capitato che un albero di Rami sia finito in Ami? Quest’anno avete scoperto qualche albero ignoto?
«Sì, certo. Due anni fa, la regione Piemonte tra i cinquecento alberi del Registro, ne ha fatti inserire settanta nell’Ami. Sì, anche alla seconda domanda. Il castagno di Imperia che è in calendario è stato trovato quest’anno, è un albero storico, con una circonferenza del fusto di dieci metri».
«Sì, certo. Due anni fa, la regione Piemonte tra i cinquecento alberi del Registro, ne ha fatti inserire settanta nell’Ami. Sì, anche alla seconda domanda. Il castagno di Imperia che è in calendario è stato trovato quest’anno, è un albero storico, con una circonferenza del fusto di dieci metri».
Infine, Elia, altra curiosità. Come li datate questi spettacolari alberi? E in quale ambiente cercate?
«Non li datiamo con tecnologia scientifica, ma facciamo una stima ricavata dalle dimensioni e dalla circonferenza del fusto. Gli alberi di Rami sono di ambiente urbano, periurbano, collinare, montano, insomma provengono da ogni dove».
«Non li datiamo con tecnologia scientifica, ma facciamo una stima ricavata dalle dimensioni e dalla circonferenza del fusto. Gli alberi di Rami sono di ambiente urbano, periurbano, collinare, montano, insomma provengono da ogni dove».

