Il designer piacentino Andrea Vetrucci, da Lamborghini a Changan
La storia di un creativo eccezionale che ha trasformato la sua passione per le auto in un lavoro high tech
Irene La Ferla
7 maggio 2025|8 giorni fa

Il designer piacentino Andrea Vetrucci© Facebook
Piacentino di nascita, torinese d’adozione, classe 1995. Andrea Vetrucci è un giovane designer che ha fatto della passione per le auto una professione che lo ha portato a lavorare prima in Lamborghini e oggi al Changan Europe Design Center. Un viaggio costruito tra creatività e tecnologia. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare il suo percorso, il futuro della mobilità e il ruolo sempre più centrale dell’intelligenza artificiale.
Lei è nato a Piacenza e poi si è trasferito a Torino per studiare. Com’è stato quel passaggio e cosa l’ha spinta a scegliere il design dei trasporti?
«Ho sempre avuto una passione per le auto, in particolare per quelle d’epoca. Al liceo artistico ho scelto l’indirizzo architettura, dove ho imparato che tutto ciò che ci circonda è stato progettato da qualcuno per risolvere un problema specifico. Lì ho scoperto la progettazione e il disegno tecnico. Un giorno, grazie a un ex studente - Daniele Zarrei - abbiamo conosciuto lo IED di Torino, l’unica scuola in Italia con un corso specifico di transportation design. Con un progetto sono riuscito a vincere una borsa di studio parziale e così mi sono trasferito a Torino. È stato un passaggio molto concreto: il corso era pratico, con insegnamenti di disegno e software. Abbiamo avuto l’opportunità di entrare in contatto con aziende e designer già durante il percorso. Con il mio portfolio sono riuscito a entrare in Lamborghini, dove ho iniziato con uno stage nel team che si occupava degli interni auto».
«Ho sempre avuto una passione per le auto, in particolare per quelle d’epoca. Al liceo artistico ho scelto l’indirizzo architettura, dove ho imparato che tutto ciò che ci circonda è stato progettato da qualcuno per risolvere un problema specifico. Lì ho scoperto la progettazione e il disegno tecnico. Un giorno, grazie a un ex studente - Daniele Zarrei - abbiamo conosciuto lo IED di Torino, l’unica scuola in Italia con un corso specifico di transportation design. Con un progetto sono riuscito a vincere una borsa di studio parziale e così mi sono trasferito a Torino. È stato un passaggio molto concreto: il corso era pratico, con insegnamenti di disegno e software. Abbiamo avuto l’opportunità di entrare in contatto con aziende e designer già durante il percorso. Con il mio portfolio sono riuscito a entrare in Lamborghini, dove ho iniziato con uno stage nel team che si occupava degli interni auto».