Tra Gotico e San Giuseppe a vincere è l'amicizia

Partita speciale tra gli Esordienti del 2014: i padroni di casa accolgono i tanti ex e i loro genitori con cartelli di benvenuto

Michele Rancati
Michele Rancati
|1 mese fa
Tra Gotico e San Giuseppe a vincere è l'amicizia
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Gli Esordienti 2014 del San Giuseppe che sabato sono arrivati sul campo del Gotico Garibaldina per la sfida di campionato hanno trovato una sorpresa inattesa ed emozionante, un’accoglienza che ragazzi e genitori ricorderanno per molto tempo.
Tutto parte cinque mesi fa, quando, come accade in ogni primavera, alcune squadre iniziano con le selezioni. E alcuni giocatori del Gotico non vengono confermati. Si spezza così l’unità del gruppo, ma non il filo dell’amicizia.
Quasi tutti gli ormai ex Gotico decidono di approdare al San Giuseppe. Sabato era in programma il primo scontro diretto. Molto atteso. Non per qualche sentimento di rivalsa, ma per la voglia di condividere di nuovo lo stesso campo, seppure con maglie differenti.
All’ingresso, i genitori e lo staff del Gotico avevano appeso due cartelli di benvenuto, alla fine della partita tutti uniti si sono lanciati verso la tribuna per prendere l’applauso del pubblico.
«Abbiamo voluto lanciare un messaggio forte e positivo - commentano i genitori - ossia che nel calcio, come nella vita, l’amicizia va oltre ogni sfida. Perché, anche se oggi una rete ci divide, non ferma i nostri rapporti umani».
Grande fair play (fatto con non scontato, soprattutto nelle giovanili) anche sugli spalti: «Sono regnati la tranquillità, il rispetto e persino l’entusiasmo - spiegano orgogliosamente i presenti - tanto che si è arrivati perfino a tifare per gli avversari, a gridare “bravo!” senza distinzione di maglia. Perché oggi a vincere è stato lo spirito sportivo».
Un piccolo, grande esempio: «Spesso si sente dire che il calcio è un ambiente “malato”, ma la verità è che il problema non è del calcio, bensì delle persone. Nel calcio semplicemente si incontrano più individui, più genitori, più emozioni: e quindi anche più possibilità di imbattersi in chi non sa vivere lo sport con educazione. Ma giornate come questa ricordano che il calcio, quando è vissuto con passione e rispetto, resta il gioco più bello del mondo».