In città 4.100 non autosufficienti, l'Isee entra nel calcolo dei contributi
La Giunta ha esaminato il nuovo regolamento per l’erogazione di fondi destinati alle rette
Redazione
|4 settimane fa

La Giunta comunale ha esaminato la proposta di nuovo regolamento per l’erogazione di contributi economici a sostegno del pagamento delle rette di ricovero, in strutture residenziali, di anziani non autosufficienti, da sottoporre al Consiglio Comunale. Il testo sarà infatti presentato al vaglio dell’assemblea consiliare per l’approvazione e già la prossima settimana è in calendario la discussione in sede di riunione congiunta delle Commissioni 1 e 3.
«Si tratta - sottolinea l’assessora al Welfare Nicoletta Corvi - di dotare l’ente di un nuovo regolamento, considerato che quello ad oggi vigente risale al 1993 (vi era poi stato un aggiornamento dei valori dalle lire all’euro) e non prende in considerazione l’Isee, che al netto di tutte le criticità è lo strumento fondamentale, previsto dalla legge, per parametrare le misure di agevolazione tariffaria. Costruire un nuovo regolamento significa allinearsi alle normative nazionali e all’evoluzione di una società in cui la non autosufficienza è una sfida sempre più grande, a partire dalla nostra stessa realtà territoriale. Già nel corso del 2024 - spiega Nicoletta Corvi - i Servizi sociali comunali hanno avviato un percorso di studio e approfondimento sul contesto locale, finalizzato proprio a consentirci di impostare il sistema più appropriato per calcolare la quota contributiva a carico del Comune sulla base dell’Isee sociosanitario residenziale, in proporzione al costo giornaliero della struttura».
Il nuovo regolamento si inserisce in un contesto in cui le proiezioni nazionali indicano che entro il 2050 gli over 75 costituiranno il 15% della popolazione italiana, oltre a considerare i dati Istat 2023 che, in Emilia Romagna, restituiscono una fotografia della terza età per cui oltre il 13% degli ultrasessatancinquenni e quasi il 19% delle persone dai 75 anni in su incontrano gravi limitazioni nelle attività quotidiane. Applicando tali coefficienti al bacino di Piacenza, si può stimare che, su una popolazione residente di 25.703 anziani (registrati all’Anagrafe al 1° gennaio 2025), circa 4100 - di cui oltre 2600 over 75 - presentino condizioni di non autosufficienza.
«Come riportato anche nelle premesse dell’atto che sottoporremo al Consiglio - rimarca l’assessora Corvi - in città la dotazione di posti residenziali per anziani non autosufficienti è pari al 2.7% degli ultrasettantancinquenni: un dato in linea con la media regionale ma inferiore a quello provinciale, che evidenzia la necessità di rafforzare l’offerta di accoglienza protetta, garantendo quella sensibilità che da sempre vede l’Amministrazione comunale impegnata nel supportare le situazioni di fragilità, ma dando, alla gestione delle risorse, un’organizzazione più razionale e in linea con i tempi».
In tale quadro si inserisce la necessaria introduzione dell’Isee come elemento per valutare in modo oggettivo la capacità economica del nucleo familiare e quantificare l’entità del contributo che il Comune potrà erogare, fermo restando l’obiettivo fondamentale di assicurare percorsi assistenziali adeguati ai bisogni della persona anziana e, laddove necessario, un contributo al pagamento della retta per la permanenza presso una struttura protetta, che sarà pari al 100% qualora l’Isee equivalga a zero.
Tra i requisiti fondamentali per essere destinatari del contributo, la residenza anagrafica nel Comune di Piacenza (perlomeno al momento del ricovero in struttura), la presa in carico da parte dei Servizi sociali, l’impossibilità di far fronte al pagamento della retta di Casa Residenza Anziani (Cra), valori dell’attestazione Isee sociosanitario residenziale in corso di validità e del patrimonio mobiliare non superiori alle soglie di riferimento appositamente deliberate, nonché il fatto di non avere quote di proprietà di immobili diversi dalla casa di abitazione principale occupata da coniuge, convivente, genitori, figli o fratelli e sorelle.
La compartecipazione del Comune sarà calcolata in base a una formula standard che mette l’Isee dell’utente e la tariffa giornaliera della struttura in rapporto alla soglia Isee di accesso. «Alla base - conferma l’assessora Corvi - c’è sempre e comunque il dovere e l’assoluta volontà di dare una risposta concreta e positiva alle situazioni di grave difficoltà socioeconomica, ma per farlo nel modo più efficace e corretto, in relazione alle esigenze del territorio, non si poteva più prescindere da un Regolamento al passo con i tempi».

