Da Fiorenzuola, la lezione di don Benzi "brilla" al Parlamento europeo
A una sessione dedicata al prete riminese, Enzo Zerbini presenta la coop sociale "Calabrone", come esempio di economia inclusiva
Donata Meneghelli
|1 settimana fa

Enzo Zerbini
«Prima esiste una comunità e poi esisto io; sono veramente me stesso nella misura in cui sono comunità: questa è la rivoluzione nel mondo. Nella condivisione si crea un nuovo tipo di umanità, l'unico possibile perché questa povera umanità possa sopravvivere a se stessa». Sono parole di don Oreste Benzi di cui quest'anno ricorrono i 100 anni dalla nascita.
Il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, scomparso nella sua Rimini nel 2007, è diventato 'testimone' di una nuova idea di cittadinanza europea. Il suo messaggio è infatti arrivato in questi giorni al Parlamento europeo di Bruxelles, grazie a chi ha abbracciato la sua proposta. Come il fiorenzuolano Enzo Zerbini che dai primi anni '90, insieme alla moglie Orietta Fummi, dava vita alla Casa Famiglia Madre Teresa di Calcutta a Fiorenzuola e che nel '97-'98 diventava presidente della cooperativa sociale "Il Calabrone” con sede a Cremona: una realtà produttiva in continua crescita, nel settore della meccanica di precisione. Fin dalla sua nascita lavora nel segno dell'inclusione di lavoratori provenienti da percorsi di svantaggio sociale.

Zerbini è volato a Bruxelles per intervenire alla sessione dedicata dal Parlamento europeo a "Father Oreste Benzi: a European Citizen witness of Hope”. Una speranza che passa anche attraverso il lavoro. «Fu don Benzi a scegliere il nome della nostra cooperativa, il Calabrone - racconta Enzo - perché è un insetto che sarebbe troppo grande per volare, col suo corpo sproporzionato rispetto alle ali. Eppure vola. E anche noi abbiamo imparato a volare, a rendere possibile e concreto ciò che sembrava impossibile».

