«Per il coordinamento Gaza la guerra in Ucraina è serie B»
L’amarezza di Popovych dopo l’iniziativa legata ai farmaci israeliani della Teva

Marcello Pollastri
|1 settimana fa

«Ci amareggia vedere che per il conflitto in Ucraina non ci sia la stessa attenzione, la stessa solidarietà, che c’è per Gaza». Lyudmyla Popovych, presidente dell’associazione Nadiya odv che riunisce la comunità ucraina di Piacenza, esprime delusione per l’atteggiamento del Coordinamento per Gaza, accusato di concentrarsi esclusivamente sul conflitto mediorientale ignorando la guerra in corso nel suo Paese.
Popovych ricorda che in Ucraina «continuano a morire bambini, a essere deportate persone, i bombardamenti non si fermano e il fronte di guerra supera i mille chilometri», mentre in città si organizzano manifestazioni «per boicottare i farmaci israeliani della Teva, senza che si dica nulla sulle sanzioni alla Russia». Da qui la domanda polemica: «Perché non vietano la vodka russa nei supermercati?».
Per la presidente di Nadyia, l’impressione è che esistano «guerre di serie A e serie B», con un’attenzione mediatica e civile sbilanciata, che rischia di lasciare soli gli ucraini anche nelle comunità locali. «A Piacenza vivono famiglie che hanno perso tutto e che ogni giorno temono per i loro cari sotto le bombe. Vorremmo che chi si batte per la pace lo facesse per tutti, senza distinzione».
Popovych assicura che l’associazione continuerà il proprio impegno di sostegno ai profughi e di informazione, ma chiede «equità nel modo in cui si parla di guerra e diritti umani».
Caso bandiera palestinese
La prefettura aveva richiamato il Comune di Piacenza dopo l’esposizione della bandiera palestinese da una finestra di Palazzo Mercanti, segnalata da un esposto della Lega. Il prefetto ha ricordato che sulle sedi istituzionali possono comparire solo le bandiere italiana, europea e comunale. La sindaca Tarasconi ha replicato con una lettera, sostenendo che la bandiera era esposta dall’ufficio del sindaco, in posizione diversa da quelle ufficiali, come già avvenuto per Croce Rossa e Bandiera della Pace. Per Tarasconi si è trattato di un gesto simbolico tutelato dalla libertà di espressione. Critiche dalla Lega, che con il capogruppo Luca Zandonella parla di «scontro in atto con la prefettura».

