Pontenure, la riscossa dell'ex sindaco Carini in campo con Dotti

Dopo la sfiducia, inedita intesa tra l’ex Pci e il vincitore del 2024 che era stato eletto con il centrodestra. E spunta il nome di Thomas Pagani, ex consigliere Lega

Paola Brianti
Paola Brianti
|2 settimane fa
Giuseppe Carini ai tempi dell'elezione del 2024
Giuseppe Carini ai tempi dell'elezione del 2024
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Il sindaco sfiduciato in cerca di rivincita: Giuseppe Carini sarebbe pronto a ricandidarsi a Pontenure, sostenuto da una compagine del tutto inedita. Secondo quelle che sono ormai molto più che indiscrezioni, in lista entrerà Enzo Dotti, unico esponente di minoranza ad aver sostenuto il primo cittadino nei giorni più duri del suo mandato, gli ultimi. Era il 25 agosto quando quattro esponenti della squadra al governo, insieme a tre del gruppo di minoranza Pontenure nel cuore, avevano firmato la fine della giunta Carini in una seduta di consiglio comunale che non aveva fatto prigionieri. E il commento a microfoni aperti di Dotti era stato tranchant: «È una porcata», aveva detto, guadagnandosi più di un applauso.
Il consigliere Enzo Dotti mentre legge il messaggio in difesa del sindaco Carini, in procinto d'essere sfiduciato
Il consigliere Enzo Dotti mentre legge il messaggio in difesa del sindaco Carini, in procinto d'essere sfiduciato
D’altro canto Carini, accusato dai suoi proprio di un «inciucio» con Dotti, si era difeso dichiarando che «era stato l’unico ad aver colto il mio segnale di dialogo, aveva richiesto un incontro e un confronto sui problemi del paese e abbiamo collaborato». E allora ecco che Carini, uomo sostenuto dal centrodestra, si unirà al pasionario Dotti in una lista dai tratti singolari, che alcuni, tra un Campari e una fetta di coppa al bar, han già battezzato il Civicone.
Giuseppe Carini nel giorno della sfiducia a Pontenure
Giuseppe Carini nel giorno della sfiducia a Pontenure
Contattato al telefono, Dotti non conferma ma, soprattutto, non smentisce quello che pare essere un accordo siglato ormai da settimane. Ma, dopotutto, erano chiare le sue simpatie nei confronti del primo cittadino, a iniziare dal discorso del 25 Aprile, che era stato applaudito dal capogruppo di Un sogno in Comune perché più a sinistra di quelli mai sentiti dai precedenti sindaci che di centrosinistra lo erano davvero.
Non solo: sembra ormai rasentare il livore il rapporto tra Dotti e gli ex colleghi che sui banchi di minoranza erano guidati da Angela Fagnoni. Proprio la spaccatura interna all’anima di centrosinistra nel 2024 aveva servito Pontenure su un piatto d’argento ai commensali della parte politica opposta. E quindi questa unione bipolar sarebbe quasi del tutto allestita: includerà fedelissimi dell’ex sindaco e candidati marcatamente a sinistra.
Con le elezioni che si terranno anticipatamente a primavera del 2026, anche i dissidenti avrebbero ormai pronto un nome in contrapposizione a Carini: per riportare in Municipio il centrodestra del portatore di voti Vergilio Claudio Sponga, Lega, il papabile potrebbe essere Thomas Pagani, già capogruppo del Carroccio in consiglio provinciale, quando ancora si chiamava Lega Nord, e fino al 2012 capogruppo dei Giovani padani. Scomparso dai radar per molti anni, il ritorno di Pagani sulla stampa è del 18 agosto scorso, e mette a segno (coincidenze?) uno degli ultimissimi strali contro Carini, a pochi giorni dalla caduta: al centro dell’attacco, la fiacchezza dell’amministrazione ancora in carica durante i tavoli in prefettura propedeutici alla chiusura del ponte sul Nure.
Sembra invece ancora in alto mare la lista che fu di Fagnoni, che in un paio di occasioni informali ha fatto intendere di non volersi ricandidare. A tenere le fila di un gruppo che pare aver sofferto la decisione di Pontenure nel cuore di silurare il sindaco e, soprattutto, di mettere il Comune nelle mani di un commissario, resterebbe in prima linea il Pd Roberto Modenesi. Anche qui solo indiscrezioni: si sta muovendo, le liste alle urne saranno nuovamente tre.