Cecilia Pizzaghi: «In Pizzeria Letteraria vi consiglierò i libri da leggere con piacere»
La nuova rubrica da oggi, lunedì 24 novembre, ogni quindici giorni, su Libertà

Eleonora Bagarotti
|1 settimana fa

Cecilia Pizzaghi
Cecilia Pizzaghi lavora come responsabile marketing del Gruppo Libertà, ma è una persona poliedrica e i suoi occhi brillanti lasciano trapelare tanti interessi, tra i quali la musica e i libri. «La lettura, in particolare, è la mia più fedele compagna. Ogni volta che ho del tempo disponibile, leggo un libro. Di sicuro, preferisco leggere che guardare la tv», racconta.
E da oggi, lunedì 24 novembre, ogni quindici giorni («per dar tempo a chi vuole di leggere il libro e poi, magari, condividere le sue impressioni»), il quotidiano Libertà ospiterà la Pizzeria Letteraria di Cecilia, che ogni volta dispenserà un approfondito consiglio di lettura, «in base a ciò che mi piace, stando attenta alle nuove uscite, ma non solo agli autori “elitari”. Al contrario, nella scelta delle mie proposte mi sento molto libera».
E da oggi, lunedì 24 novembre, ogni quindici giorni («per dar tempo a chi vuole di leggere il libro e poi, magari, condividere le sue impressioni»), il quotidiano Libertà ospiterà la Pizzeria Letteraria di Cecilia, che ogni volta dispenserà un approfondito consiglio di lettura, «in base a ciò che mi piace, stando attenta alle nuove uscite, ma non solo agli autori “elitari”. Al contrario, nella scelta delle mie proposte mi sento molto libera».
Cecilia Pizzaghi, la sua rubrica nasce da un suo omonimo esperimento sui social che ha avuto successo. Com’è nata l’idea di Pizzeria Letteraria?
«Ho iniziato su TikTok, poi su Instagram. I libri sono una delle tante passioni che ho e leggo tanto, specialmente in certi periodi. Così, ho pensato di condividere le mie impressioni con altri appassionati. Ho scelto il titolo Pizzeria Letteraria perché gioca con il mio cognome, che è Pizzaghi».
«Ho iniziato su TikTok, poi su Instagram. I libri sono una delle tante passioni che ho e leggo tanto, specialmente in certi periodi. Così, ho pensato di condividere le mie impressioni con altri appassionati. Ho scelto il titolo Pizzeria Letteraria perché gioca con il mio cognome, che è Pizzaghi».
Ha un genere letterario preferito?
«Sono una fan dei romanzi anti-narrativi con prosa sperimentale, un po’ anche dei saggi, e spazio tra gli autori, anche nuovi e non solo famosi. Faccio parte di un Book Club di persone che leggono tanto e ci diamo spunti a vicenda».
«Sono una fan dei romanzi anti-narrativi con prosa sperimentale, un po’ anche dei saggi, e spazio tra gli autori, anche nuovi e non solo famosi. Faccio parte di un Book Club di persone che leggono tanto e ci diamo spunti a vicenda».
Al giorno d’oggi si legge sempre meno, ma la sua esperienza è positiva.
«Un conto è seguirmi sui social e un altro andare a leggersi i libri che propongo. Ma ne vale sempre la pena. Il mondo dei lettori è piccolo ma affiatatissimo e molto fedele. Capita che i follower di Pizzeria Letteraria mi chiedano consigli. Magari c’è chi legge un libro all’anno, ma tutti esprimono fiducia, anche quando devono regalare un libro a qualcuno e non sanno quale scegliere. Mostrano di fidarsi e per me questo è importante».
«Un conto è seguirmi sui social e un altro andare a leggersi i libri che propongo. Ma ne vale sempre la pena. Il mondo dei lettori è piccolo ma affiatatissimo e molto fedele. Capita che i follower di Pizzeria Letteraria mi chiedano consigli. Magari c’è chi legge un libro all’anno, ma tutti esprimono fiducia, anche quando devono regalare un libro a qualcuno e non sanno quale scegliere. Mostrano di fidarsi e per me questo è importante».
Da dove nasce questa fiducia e il seguito di Pizzeria Letteraria - che ora diverrà anche una rubrica quindicinale scritta su Libertà?
«Le persone hanno capito che nei miei consigli c’è “leggerezza”. A volte consiglio titoli “immondi” (sorride), sono molto onesta e questo lo hanno colto. Ho capito che c’era gente “bloccata” rispetto alla lettura proprio perché i libri vengono sempre proposti in modo serio, intellettuale, talvolta elitario. Secondo me si può essere seri ma anche ironici ed inoltre far passare il messaggio che leggere un libro non implica solo un impegno di carattere mentale culturale, ma è, soprattutto, un piacere!».
«Le persone hanno capito che nei miei consigli c’è “leggerezza”. A volte consiglio titoli “immondi” (sorride), sono molto onesta e questo lo hanno colto. Ho capito che c’era gente “bloccata” rispetto alla lettura proprio perché i libri vengono sempre proposti in modo serio, intellettuale, talvolta elitario. Secondo me si può essere seri ma anche ironici ed inoltre far passare il messaggio che leggere un libro non implica solo un impegno di carattere mentale culturale, ma è, soprattutto, un piacere!».
Il direttore Gian Luca Rocco le ha proposto di scrivere i suoi consigli letterari. Ha già un’idea di cosa proporrà ai lettori di Libertà?
«Procederò con la stessa onestà intellettuale. Sono grata della possibilità e, soprattutto, sono molto emozionata di vedere un riscontro. Sono abituata a utilizzare un linguaggio social, ma sono aperta a consigli, sotto ogni aspetto. Tramite il giornale, darò vari spunti».
«Procederò con la stessa onestà intellettuale. Sono grata della possibilità e, soprattutto, sono molto emozionata di vedere un riscontro. Sono abituata a utilizzare un linguaggio social, ma sono aperta a consigli, sotto ogni aspetto. Tramite il giornale, darò vari spunti».
Può anticipare di cosa parlerà nella prima rubrica di domani?
«Parlerò di un libro di un’autrice che mi è piaciuta tanto ed è molto conosciuta. Non voglio però svelare troppo...».
«Parlerò di un libro di un’autrice che mi è piaciuta tanto ed è molto conosciuta. Non voglio però svelare troppo...».
Di libri si scrive e si legge un po’ ovunque. In cosa stupirà il lettore?
«In generale, vorrei sfatare un po’ quell’aura da saccente di chi legge. Ad esempio, a me “Twilight” è piaciuto da matti mentre trovo che “Anna Karenina” abbia un po’ rotto le scatole! Ma tutti citano i grandi classici, magari per darsi un tono... ecco, non sarà il mio caso! Anzi, credo che questa “posa” tenga lontano la gente dai libri. La mia rubrica punterà invece ad avvicinarla alla lettura».
«In generale, vorrei sfatare un po’ quell’aura da saccente di chi legge. Ad esempio, a me “Twilight” è piaciuto da matti mentre trovo che “Anna Karenina” abbia un po’ rotto le scatole! Ma tutti citano i grandi classici, magari per darsi un tono... ecco, non sarà il mio caso! Anzi, credo che questa “posa” tenga lontano la gente dai libri. La mia rubrica punterà invece ad avvicinarla alla lettura».

