Cavanna è allo Specchio: «Per fare impresa servono cuore, pancia e testa»
L'imprenditrice si racconta su Telelibertà: è ancora un mondo maschile ma sta cambiando. «Mi sento una piacentina vera: appartengo a questa città, al suo tessuto umano»
Matteo Prati
|1 mese fa

Anna Paola Cavanna con Nicoletta Bracchi
Nell'ultima puntata di “Lo Specchio di Piacenza”, la trasmissione di Telelibertà condotta da Nicoletta Bracchi che illumina volti e storie della città, è stata ospite Anna Paola Cavanna, imprenditrice piacentina e figura di rilievo nel comparto del packaging. Presidente dell'azienda “Laminati Cavanna”, fondata dal padre Gian Carlo nel 1969, Anna Paola, prima donna alla guida dell’Istituto Italiano Imballaggio, fa della sostenibilità, dell’etica e dell'attenzione al territorio i pilastri del suo agire. In qualità di vice-presidente di Confapi Piacenza con delega alla sostenibilità, ha sottolineato il ruolo strategico del distretto piacentino nel panorama italiano.
Durante la conversazione, l’imprenditrice ha raccontato con sincerità il suo percorso: «Mi muovo in un settore prettamente maschile ma oggi le cose stanno cambiando e comunque so farmi valere. Mi sono laureata in Economia e Commercio alla Cattolica di Piacenza, 25 anni fa, oggi sono vicina all'università partecipando al progetto “My Mentor” per professionisti e studenti». Con queste parole ha evidenziato come cultura e formazione siano protagoniste del suo impegno: «A scuola ero una brava, studiavo. E ai miei tre figli, con l'appoggio di mio marito Alberto, cerco di inculcare questo insegnamento». Sul legame con Piacenza: «Mi sento una piacentina vera - sottolinea - sono profondamente legata alla mia città, alle sue botteghe, ai suoi negozi, a quel tessuto umano che ancora resiste. La città mi appartiene e io sento di appartenerle».
I temi affrontati sono stati molteplici, dalla successione in azienda («Il cambiamento generazionale è delicato per tutte le famiglie. Era il momento giusto per la mia vita professionale. Da mio padre ho imparato il valore del lavoro, del denaro e della metodicità, i miei genitori mi hanno fatto crescere in modo autonomo») alle sfide contemporanee dell’impresa («La difficoltà principale oggi? Siamo massacrati dai costi energetici». Eppure anche dinanzi alle difficoltà, l’ottimismo emerge: «In azienda convivono 60 persone, lavoriamo su due turni, forza di cambiare e visione. Ciò che mi riconoscono anche fuori Piacenza? Fatti concreti».
Parlando della storia familiare e delle radici dell’impresa, l'imprenditrice non nasconde la gratitudine verso il padre: «È stato un esempio di determinazione - racconta - un uomo che si è fatto da solo, partendo da condizioni difficili, orfano, con il solo desiderio di costruire qualcosa di duraturo». Cavanna ha scelto uno stile di leadership fondato sull’ascolto e sulla fiducia reciproca. «In azienda - spiega - cerco sempre di garantire attenzione e flessibilità, soprattutto quando ci sono esigenze familiari. Non credo di aver mai detto di no a una richiesta di permesso o di ferie, perché capisco che dietro ogni domanda c’è un bisogno reale. Ho sempre la porta aperta, cerco di comportarmi come vorrei che gli altri si comportassero con me. Migliorarsi in azienda? Significa lavorare ogni giorno sull’efficienza, ridurre gli scarti, limitare i reclami, ottimizzare ogni passaggio produttivo, piccoli passi che, messi insieme, fanno la differenza». Poi si allarga un sorriso luminoso: «Nel fine settimana cerco di staccare. Il sabato e la domenica sono il mio tempo libero, quello che dedico alla famiglia, agli amici e alle cose semplici che mi ricaricano».
A conclusione dell’incontro, Anna Paola Cavanna ha voluto lasciare un messaggio che è insieme un consiglio e una sintesi del suo modo di intendere l’imprenditorialità. «Per fare impresa servono testa, pancia e cuore». Una frase che racchiude tutta la sua filosofia, l’equilibrio tra razionalità e intuito, tra visione e sensibilità, tra la capacità di pianificare e quella di emozionarsi per ciò che si crea.
Dalla fabbrica al Senato
Il prossimo 26 novembre, Anna Paola Cavanna presenterà a Roma, in Senato, a Palazzo Madama nella sala Nassirya, “Laminati Cavanna Talk - Interviste in fiera”, un volume di 120 pagine nato durante la fiera IPACK-IMA 2025. «È un progetto a cui tengo molto - racconta - perché raccoglie le testimonianze di tanti protagonisti del mondo del packaging, un settore che conosco e amo profondamente. Volevo creare uno spazio di racconto, un vero spaccato del comparto, con le sue sfide, le sue innovazioni e il valore umano di chi ci lavora ogni giorno». Tra i ricordi che Cavanna custodisce con maggiore affetto c’è anche un’esperienza che risale agli anni giovanili: «Ho condotto “Zona Piacenza” su Telelibertà - ricorda - e quella parentesi è stata per me una piccola scuola di vita. Parlare in pubblico, confrontarsi con gli altri, trovare le parole giuste: oggi mi accorgo di quanto tutto questo mi serva nel lavoro. Anche in azienda la comunicazione è fondamentale, perché saper spiegare e condividere un progetto è la base per costruire una squadra solida». Un approccio che si riflette anche nella sua visione imprenditoriale. «Credo nella forza del cambiamento, ma solo se accompagnato da progetti concreti e realizzabili - sottolinea - la fabbrica è cresciuta con me, passo dopo passo, con la volontà di innovare senza mai perdere di vista i valori che ci hanno portato fin qui». Le puntate de “Lo specchio di Piacenza”, sono disponibili on demand sul sito di Telelibertà.

