Peste suina africana, fine della "zona 3" nel Piacentino

Via libera dalla Commissione europea all’uscita di 10 comuni dalla zona di restrizione massima: sollievo per allevamenti e salumifici

Redazione Online
|2 settimane fa
Peste suina africana, fine della "zona 3" nel Piacentino
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La notizia era nell'aria da alcuni giorni, "segnalata" da una certa vivacità dei partiti, tanto a destra quanto a sinistra. Ora è ufficiale: la Commissione europea ha dato il via libera per lo sblocco dei 10 comuni del Piacentino che erano ancora sottoposti alle restrizioni massime per la peste suina, nella cosiddetta zona 3 (Gossolengo, Gazzola, Rivergaro, Podenzano, San Giorgio, Vigolzone, Ponte dell'Olio, Gropparello, Bettola e Travo). Questo permetterà all'attività venatoria, ma soprattutto agli allevamenti suinicoli, di allentare le misure di contrasto e di protezione contro la Psa.
«Oggi la provincia di Piacenza e alcuni comuni dalla provincia di Cremona e Lodi escono dalla zona di restrizione 3 e, al contempo, la Campania e la Basilicata, ultimi cluster della malattia al Sud, sono dichiarate indenni» ha annunciato giovedì 20 novembre il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in una nota. «Congratulazioni ai sottosegretari La Pietra e Gemmato e al commissario straordinario Filippini per l'impegno e il lavoro svolto al fine di contrastare la peste suina africana - prosegue Lollobrigida che venerdì 21 novembre sarà in visita proprio a Piacenza - Grazie a una strategia efficace e coordinata del Governo, oggi possiamo registrare un risultato atteso e importante: non esistono più zone di tipo 3 in Italia. Un passo decisivo, che ci consente di guardare con fiducia verso il ritorno alla piena normalità, continuando a tutelare questo comparto fondamentale per la nostra economia».
Soddisfazione anche dalla Regione Emilia-Romagna che, attraverso l’Ausl di Piacenza, ha chiesto nei giorni scorsi al ministero della Salute la revoca della zona 3 istituita da fine 2024 sulla base dei dati dei monitoraggi e di sorveglianza sulla fauna. L’iter prevede il parere positivo della Commissione europea che oggi nel corso della riunione ha dato il via libera al percorso di revoca. «Una decisione che - commentano gli assessori alla Salute, Massimo Fabi, e all’Agricoltura, Alessio Mammi - dà merito al lavoro che si sta facendo sul territorio in termini di monitoraggio e biosicurezza, che segue il parere positivo espresso i mesi scorsi dal gruppo di esperti della Commissione Europea. Nell’ultimo periodo l’attività nel Piacentino è stata intensificata destinando ulteriori 100mila euro alla sorveglianza e rafforzando la struttura veterinaria che opera in loco. Ringraziamo il commissario straordinario alla peste suina africana, Giovanni Filippini, per la disponibilità all'ascolto delle necessità dei territori e per aver riconosciuto le importanti misure avviate in Emilia-Romagna su biosicurezza, sorveglianza attiva e contrasto alla diffusione del virus».
«Abbiamo risposto fin dall’inizio a una minaccia gravissima per il comparto zootecnico- concludono gli assessori - fondamentale per l'economia agroalimentare dell'Emilia-Romagna. Ora continueremo a operare sul campo con il commissario, i ministeri competenti, gli enti locali, le associazioni agricole e venatorie, per continuare a contrastare la diffusione del virus, e liberare altre aree che oggi sono ancora sottoposte a restrizioni. In particolare, intensificheremo con molta attenzione le azioni nelle zone di Appennino al confine con la Liguria e la Toscana, per questo abbiamo deciso un aumento delle risorse dedicate alle attività di controllo che passano a 1,8 milioni di euro, mentre è in uscita un nuovo bando per la biosicurezza negli allevamenti per 2,7 milioni di euro. Questo impegno è fondamentale per salvaguardare gli attuali canali di export e la riapertura di quelli che a causa del virus si sono interrotti».
 Parla di «risultato che premia il grande lavoro svolto» il consigliere regionale piacentino Luca Quintavalla (Pd), presidente della commissione Politiche economiche della Regione Emilia-Romagna, «È un’ottima notizia per gli allevamenti della nostra provincia - osserva Quintavalla - e in particolare per i produttori di salumi Dop, che potranno riprendere a pieno regime la propria attività. Le istituzioni europee hanno premiato le azioni di monitoraggio e biosicurezza svolte sul territorio piacentino, il lavoro della Regione e di tutti gli enti locali coinvolti, nonché il fondamentale apporto dei cacciatori che hanno abbattuto i cinghiali e prelevato le carcasse infette. Uscire dalla zona più rigida era una priorità; tuttavia, il nostro lavoro di squadra non finisce qui: continueremo a interloquire con il commissario Giovanni Filippini, che ringrazio per il lavoro svolto finora, i ministeri, gli assessorati, gli enti locali e le associazioni agricole e venatorie con l’obiettivo di continuare a contrastare questo virus e salvaguardare le nostre produzioni Dop».  
«La decisione dell’Unione Europea di rimuovere le restrizioni di tipo 3 nei territori della provincia di Piacenza è un risultato di enorme importanza per il nostro comparto agricolo e zootecnico. Un risultato - affermano il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri e la presidente del Gruppo Fratelli d'Italia, Marta Evangelisti - che arriva grazie al lavoro serio, coordinato e costante del Governo Meloni, del commissario straordinario alla Psa Giovanni Filippini, del Masaf e del ministero della Salute».
«Desideriamo evidenziare in modo particolare - proseguono Tagliaferri ed Evangelisti - il grande lavoro svolto per Piacenza dal commissario Filippini e dal ministro Lollobrigida. Un impegno costante, concreto e visibile, che ha portato al raggiungimento di un risultato che il nostro territorio attendeva da mesi».
I due esponenti del Governo venerdì 21 novembre saranno a Piacenza, un fatto che Tagliaferri ed Evangelisti definiscono «un onore per tutto il nostro territorio, oltre che un segnale politico molto chiaro: Piacenza è al centro dell’attenzione nazionale e del lavoro del Governo Meloni. La loro presenza rappresenta un riconoscimento agli allevatori, agli agricoltori, agli operatori e alle istituzioni locali che hanno affrontato questa emergenza con grande responsabilità».
«Per mesi - ricordano Tagliaferri e Evangelisti - il mondo agricolo piacentino ha chiesto certezze, tempi chiari e interventi efficaci. Oggi possiamo dire che la collaborazione tra Governo, Commissario e sistema territoriale ha dato i suoi frutti. Ora però è essenziale che anche la Regione Emilia-Romagna faccia la sua parte senza ritardi, garantendo monitoraggi costanti, una collaborazione piena con gli Atc e un’organizzazione adeguata della rete di prevenzione».