Da Sariano ai top 100 della Maratona di New York

Filippo Trevisani alla sua prima maratona si è aggiudicato la 74esima piazza. Insieme a lui, altri sei piacentini hanno tagliato il traguardo nella grande mela

Redazione Online
|4 settimane fa
Filippo Trevisani al traguardo della Maratona di New York
Filippo Trevisani al traguardo della Maratona di New York
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Oltre 59mila partecipanti a una delle edizioni più belle di sempre della Maratona di New York. Tra la folla di iscritti anche sette piacentini. Di questi, il giovane Filippo Trevisani è riuscito - alla sua prima partecipazione - ad arrivare tra i primi 100 con un tempo di tutto rispetto.
«Non avevo intenzione di fare maratone quest’anno», dice Filippo Trevisani. E meno male che il destino ci si è messo in mezzo e i suoi piani, alla fine, sono cambiati. Ventisei anni, casa a Sariano di Gropparello, una laurea in Economia Aziendale, un lavoro nel campo della logistica; soprattutto una passione per lo sport di quelle che guai a saltare un allenamento: ecco chi è Trevisani, oggi, in due parole. Una passione e una dedizione talmente forti che lo hanno portato ad essere il piacentino più veloce di sempre nella regina delle maratone, quella di New York. Domenica scorsa, infatti, questo runner di Sariano correndo attraverso la Grande Mela è riuscito a fermare il cronometro a 2 ore 27 minuti e 59 secondi: un tempo che gli è valso il 74esimo posto assoluto su quasi 60mila partecipanti. Eppure, giura parlando al telefono da New York con Libertà, tutto è nato quasi per caso: «Un amico (il piacentino Alberto Bubba, anche lui finisher, quest’anno, ndr) compiva 30 anni. Io e la sua ragazza gli abbiamo regalato l’iscrizione; poi ho deciso di andare anch’io con lui. Ma pensavo più che altro che fosse un modo per fare una vacanza…». Le cose sono andate tutte per il verso giusto ed è arrivato anche un signor tempo. Ma: «Questa - assicura Trevisani - era la mia prima maratona. Avevo cominciato a prepararla a luglio per farla nelle condizioni migliori, però volevo solo godermi la gara; la prestazione era secondaria». Fatto sta che il runner di Sariano, che ora è tesserato per la Pro Patria Milano, si è conquistato un posto tra i primi cento in una delle edizioni più belle di sempre. Si diceva della partecipazione: oltre 59mila persone hanno preso il via, mai così tante.
Oltre al runner di Sariano, capace di entrare nella top 100, c’era un piccolo ma nutrito drappello di atleti. Dalla sola Castell’Arquato erano atterrati a New York addirittura in tre: i fratelli Luca e Lorenzo, e il papà Mauro Illari. Dovevano correrla tutti assieme, questa maratona. Ma il destino ha voluto il contrario: «Papà, la notte prima, si è bloccato con la schiena: un colpo della strega secco », spiega Luca, il fratello più vecchio con i suoi 42 anni.
La maratona di New York è famosa per il grande tifo del pubblico. La grande mela si ferma e due milioni di persone si riversano in strada: una festa gigantesca. Anzi, per Marco Perazzi, ingegnere, 48 anni, piacentino doc, si tratta di qualcosa di più. Anche lui, quest’anno, ha conquistato la soddisfazione di essere finisher. Anche lui, correndo per quasi 4 ore (3:48:06), ha sentito tutto il calore dei newyorchesi: «C’è una folla pazzesca, ma non tanto per applaudire i top runner: sembra proprio che capiscano che ognuno fa una gara per se e di questa gara è a suo modo vincitore».
Un motivo speciale per partecipare ce l’aveva, per esempio, anche Federica Gobbi, 55 anni, sociologa e ricercatrice in forze all’ospedale di Piacenza: «Corro da 20 anni, era il mio sogno. Ma davvero quest’anno mi è successo di tutto». A 74 anni ancora una volta finisher Ad accompagnare Gobbi al traguardo c’era un altro piacentino: un autentico veterano della corsa, Alberto Dosi. Broker assicurativo, 74 anni, Dosi ha un curriculum da podista più lungo della enciclopedia dei Quindici: «Ho all’attivo - dice - 200 mezze e 7 o 8 maratone. All’alba dei 75 anni, volevo farne un’altra e mi sono detto: facciamo la maratona con la maiuscola, facciamo New York».