Inaugurata la stanza che accoglie le donne vittime di violenza
A Bobbio il progetto nato dalla collaborazione tra Compagnia carabinieri e Soroptimis
Redazione Online
|1 settimana fa

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, questa mattina è stata inaugurata a Bobbio la “Stanza tutta per sé”, uno spazio sicuro e accogliente pensato per le donne vittime di violenza.
Il progetto, frutto della collaborazione tra Compagnia carabinieri di Bobbio e Soroptimist International d’Italia Club di Piacenza, nasce con l’obiettivo di offrire un ambiente protetto dove le donne possano trovare supporto e assistenza, in un contesto riservato e non giudicante.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti le istituzioni e numerosi rappresentanti delle associazioni del territorio, che hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa nella lotta contro la violenza di genere, ribadendo l’impegno della comunità locale nella creazione di una rete di supporto per le donne in difficoltà.
Il progetto ha visto il coinvolgimento attivo della Soroptimist, che ha fornito il materiale necessario per l’arredo della stanza – dalla vernice ai mobili, dai tappeti ai quadri – creando così un ambiente confortevole e rassicurante. I carabinieri di Bobbio hanno collaborato all’allestimento dello spazio, lavorando a stretto contatto con i volontari per completare l’opera in tempi rapidi, avviata nel mese di giugno e conclusa a novembre, con l’obiettivo di inaugurare il progetto in concomitanza con la Giornata contro la violenza sulle donne.
La stanza si inserisce all’interno di un protocollo di intesa tra le due realtà, mirato a garantire maggiore accesso alla giustizia per le donne vittime di violenza, specialmente in territori periferici dove spesso i reati di genere non vengono denunciati. Un gesto concreto per sensibilizzare e intervenire nella lotta contro la violenza sulle donne, offrendo un punto di riferimento sicuro e accessibile a tutte.
«Con questa iniziativa - commentano i vertici locali dell'Arma - si rafforza l’impegno delle istituzioni locali nel creare una rete di supporto per le donne, garantendo loro uno spazio in cui sentirsi protette e ascoltate, lontano dalla paura e dal silenzio che spesso accompagna la violenza di genere».
Il progetto, frutto della collaborazione tra Compagnia carabinieri di Bobbio e Soroptimist International d’Italia Club di Piacenza, nasce con l’obiettivo di offrire un ambiente protetto dove le donne possano trovare supporto e assistenza, in un contesto riservato e non giudicante.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti le istituzioni e numerosi rappresentanti delle associazioni del territorio, che hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa nella lotta contro la violenza di genere, ribadendo l’impegno della comunità locale nella creazione di una rete di supporto per le donne in difficoltà.
Il progetto ha visto il coinvolgimento attivo della Soroptimist, che ha fornito il materiale necessario per l’arredo della stanza – dalla vernice ai mobili, dai tappeti ai quadri – creando così un ambiente confortevole e rassicurante. I carabinieri di Bobbio hanno collaborato all’allestimento dello spazio, lavorando a stretto contatto con i volontari per completare l’opera in tempi rapidi, avviata nel mese di giugno e conclusa a novembre, con l’obiettivo di inaugurare il progetto in concomitanza con la Giornata contro la violenza sulle donne.
La stanza si inserisce all’interno di un protocollo di intesa tra le due realtà, mirato a garantire maggiore accesso alla giustizia per le donne vittime di violenza, specialmente in territori periferici dove spesso i reati di genere non vengono denunciati. Un gesto concreto per sensibilizzare e intervenire nella lotta contro la violenza sulle donne, offrendo un punto di riferimento sicuro e accessibile a tutte.
«Con questa iniziativa - commentano i vertici locali dell'Arma - si rafforza l’impegno delle istituzioni locali nel creare una rete di supporto per le donne, garantendo loro uno spazio in cui sentirsi protette e ascoltate, lontano dalla paura e dal silenzio che spesso accompagna la violenza di genere».




