Assemblea e raccolta di firme davanti al tribunale: «Stabilizzare i precari della Giustizia»
Anche un incontro con il prefetto. Toscani (Fp Cgil Piacenza): «Serve un piano strutturale e il contratto integrativo d’ente»
Redazione Online
|5 mesi fa

L'incontro, al termine della mattinata, tra le RSU del Tribunale di Piacenza e rappresentanti della Fp Cgil di Piacenza
«A un anno dalla scadenza dei contratti dei lavoratori assunti con fondi Pnrr nell’ambito dell’Ufficio per il Processo, il Ministero della Giustizia non dà certezze sulla loro completa stabilizzazione». Per questo l’assemblea del personale che si è tenuta a Piacenza la mattina del 30 giugno ha approvato un ordine del giorno sulle criticità del sistema e ha avviato una raccolta di firme per sensibilizzare il Ministero sulla stabilizzazione dei precari. La mobilitazione, fa sapere Fp Cgil, è stata accolta in modo molto partecipato da quanti sono passati in mattinata a vicolo del Consiglio dove si è tenuta la raccolta di firme. Adesioni sono arrivate da avvocati, dipendenti del Tribunale e della Procura e anche semplici cittadini. Al termine dell’iniziativa, i delegati della Fp Cgil di Piacenza con la segretaria generale Melissa Toscani hanno incontrato il prefetto, Paolo Ponta, che ha assicurato piena disponibilità a sottoporre le loro istanze nelle sedi istituzionali.
«Personale di ruolo e personale precario, insieme, hanno consentito un reale avanzamento del sistema Giustizia – afferma Toscani – ma senza risorse adeguate rischiamo di disperdere un enorme patrimonio di competenze e innovazione. Almeno 6.000 lavoratori su 12.000, assunti - vale la pena ricordarlo - tramite concorso pubblico, potrebbero ritrovarsi disoccupati, vanificando gli obiettivi del Pnrr e gli importanti investimenti fin qui realizzati».
Il personale di ruolo già oberato e che da trent'anni non vedeva investimenti nel comparto giustizia - questa è preoccupazione che è stata espressa in mattinata - rischia di trovarsi di nuovo solo a combattere contro una mole di lavoro sfiancante per tentare, come fatto fino al 2022, di reggere il sistema e fornire comunque una risposta adeguata ai cittadini. Un contesto che si riverbera anche sul sistema della Giustizia a Piacenza.
Inoltre, lamenta Toscani, «il Dicastero di via Arenula è l’unico a rifiutare il confronto sindacale per il contratto integrativo di ente, indispensabile per recepire le novità del Contratto collettivo nazionale del lavoro 2019-2021, definire il nuovo ordinamento professionale compresa l'individuazione dei profili professionali effettivamente aderenti alle attività oggi svolte, come appunto i nuovi profili introdotti dal Pnrr, e attivare le procedure per un piano di assunzioni strutturali».
«Alla luce del successo dell’iniziativa che ha posto i temi della Giustizia e della qualità del servizio e del lavoro al centro del dibattito - conclude Toscani - la Fp Cgil non potrà che continuare con maggior forza, a tutti i livelli, la mobilitazione per la stabilizzazione di tutto il personale precario della Giustizia; insieme alla vertenza che punta alla definizione del Contratto Integrativo di Ente, corredato da imprescindibili stanziamenti economici».


