Rinascere dopo le violenze: inaugurata "Casa Alba"

Inaugurata a Ziano dopo una ristrutturazione da due milioni di euro la struttura che accoglierà le donne pronte a una nuova vita

Cristian Brusamonti
10 maggio 2025|8 giorni fa
Il taglio del nastro di Casa Alba © Libertà/Massimo Bersani
Il taglio del nastro di Casa Alba © Libertà/Massimo Bersani
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Un'oasi di pace, finalmente, dopo tanti soprusi. E una serenità che si nutre anche del semplice ma meraviglioso affaccio dalla finestra, sul panorama dei vigneti della Valtidone. A Ziano, "Casa Alba" è diventata una realtà: il vecchio palazzo di Giulia e Umberto Chiappini - prima coppia a dirigere la Caritas piacentina, premiati nel 2012 con l'Antonino d'Oro - è adesso un rifugio per le donne vittime di violenza per volere della Fondazione che porta proprio il loro nome, guidata dalla figlia Elisabetta.
Una ristrutturazione del costo di due milioni di euro, finanziato da un gran numero di enti e privati, tra cui la Fondazione di Piacenza e Vigevano, il Rotary Farnese e la concessione di un mutuo da parte della Banca di Piacenza. Ieri, con l'inaugurazione, si è potuto toccare con mano il risultato di mesi di lavoro: spazi ampi, luminosi, ben arredati. L'ideale per risollevare il morale di chi deve cercare rifugio per sfuggire alle botte, se non addirittura salvarsi la vita. Il "condominio" - come lo chiama il vicepresidente della Fondazione Chiappini, Antonio Mosti - è composto da dieci appartamenti (quattro monolocali, due bilocali e quattro trilocali, tutti con bagno, angolo cottura e camere da letto) ma è dotato anche di spazi comuni: biblioteca, aula computer, laboratorio, orti, terrazze e aree gioco per bambini).
"Casa Alba" non sarà una comunità né una struttura di emergenza, bensì di "secondo livello": un rifugio temporaneo prima di ritornare ad una nuova e più serena vita.