Le province alla riscossa, De Pascale: «Più deleghe»
Mercoledì l’incontro. Il presidente: «disposti a rivedere la legge 13». Gandolfi (Upi): «va superata la riforma Del Rio, senza tornare a prima»

Patrizia Soffientini
6 maggio 2025|9 giorni fa

Più deleghe, ma anche più denaro. Le Province d’Italia alzano la testa. E la Regione Emilia Romagna accompagna questa voglia di ridefinire ruoli e funzioni svuotate nell’ultimo decennio dopo la legge Delrio n.56 del 2014 che ha definito le città metropolitane, le unioni e fusioni di Comuni e depotenziato il sistema delle province. Province che oggi hanno il personale dimezzato e sono enti di secondo livello.
E già mercoledì si aprirà a Bologna un tavolo di lavoro per rivedere la legge regionale 13 che disciplina i reciproci rapporti. E’ un calcio d’inizio per una partita che si prospetta lunga. Ad annunciarlo è Michele De Pascale durante la presentazione del rapporto su benessere, equità e sostenibilità (Bes) nel territorio piacentino che si è tenuta all’ente di via Garibaldi con un parterre ampio, fra politici e amministratori locali, forze dell’ordine.
«Si riassegni un ruolo di coordinamento territoriale, revisioneremo la legge regionale per rafforzare i rapporti fra gli enti» annuncia a Piacenza de Pascale, la conferenza delle regioni - dice - è in linea con l’orientamento parlamentare di una revisione organica. Anche Piacenza - osserva - mostra un territorio frazionato, lenticolare, dove solo 3 comuni superano i 15 mila abitanti. Esistono poi contraddizioni, per esempio sul fronte delle energie alternative, fotovoltaico, eolico. «Ci sono grandi incentivi ma non riusciamo a farli atterrare sui territori, ci vuole un criterio unico, ma anche i sindaci devono poter dire la loro sul dove mettere gli impianti». «Sul Pnrr? Il lavoro più grande lo hanno fatto le province, riteniamo che siano la scala giusta non per rivendicare poltrone, ma per erogare servizi migliori».
Questo ed altro emerge nel corso della tavola rotonda coordinata dal direttore di “Libertà” Gian Luca Rocco che ha colto il clima di «collaborazione» vivo in Provincia fra forze politiche, un risvolto non scontato. In quanto alle province, sono un elemento «identitario», al pari dei comuni e dei campanili.
Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia di Bergamo, dal dicembre scorso presiede l’Unione Province d’Italia e fa notare che ad oggi nessun legislatore ha preso in mano il superamento della riforma Delrio «che doveva essere transitoria». Ma interpretando il pensiero comune sottolinea: «Nessuno però vuole un ritorno alla situazione prima del 2014». In Lombardia le province hanno fatto il possibile, riuscendoci, a trattenere deleghe e funzioni. Ma oggi «tutte le province italiane rivogliono più centralità».