La gratitudine della Diocesi di Piacenza-Bobbio per l’elezione di Papa Leone XIV
I commenti dei vescovi Adriano Cevolotto e Gianni Ambrosio

Federico Frighi
9 maggio 2025|6 giorni fa

"La Diocesi di Piacenza-Bobbio accoglie con gioia e gratitudine l’annuncio dell’elezione di Papa Leone XIV, Vescovo della Chiesa di Roma che presiede nella carità tutte le Chiese. Con spirito filiale gli assicura intensa preghiera e profondo affetto a sostegno del delicato e prezioso ministero che lo attende, quello di essere un coraggioso testimone dell’amore di Dio e di lasciarsi condurre da Lui per guidare il suo popolo sulle strade della verità e della speranza. In questi tempi di guerra, violenza e profonde lacerazioni, sia segno di misericordia, di unità e di pace per il mondo intero, volto di una Chiesa “disarmata e disarmante”, evangelizzatrice e missionaria capace di mostrare a tutti la bellezza di aprire il cuore a Cristo, Redentore dell’uomo".
E' il messaggio della diocesi, diffuso alla notizia della elezione di Robert Francis Prevost a pontefice, con il nome di Leone XIV.
I commenti dei vescovi Adriano Cevolotto e Gianni Ambrosio
«Come primo aspetto mi sento di osservare come ogni previsione sia stata smentita ancora una volta e come sia stata una sorpresa anche la velocità dei cardinali». Così il vescovo di Piacenza-Bobbio, Adriano Cevolotto, commenta al Tgl di Telelibertà l’elezione del nuovo pontefice. «Ho avuto la fortuna di conoscere il nuovo papa Leone XIV a Roma, al Dicastero per i vescovi - dice il presule - e mi aveva fatto un’impressione immediatamente molto positiva per la sua semplicità e disponibilità all’ascolto, un tratto che mi sembra oggi importante e necessario in questo contesto ecclesiale e anche mondiale». «Mi ha colpito questo suo iniziare il pontificato - prosegue - con il riferimento alla pace perché credo sia un evidente collegamento con l’impegno di papa Francesco su questa linea». Poi l’aspetto missionario: «Non dimentichiamo che è un vescovo missionario in Perù e che ha vissuto in alcune periferie ancora più periferiche di quelle in cui ha vissuto Francesco a Buenos Aires». «L’impressione - continua Cevolotto - è di un papa che terrà una barra molto dritta sul nostro impegno perché tutti possano veramente scorgere la grandezza dell’amore di Dio che ha ribadito più volte essere per tutti e per ciascuno di noi».
Anche il vescovo emerito di Piacenza-Bobbio, Gianni Ambrosio, evidenzia come «ancora una volta il conclave spiazza sia giornalisti sia coloro che in qualche modo ne sono coinvolti». Rivela di non aver mai conosciuto personalmente il nuovo Papa ma di sapere «che è un grande lavoratore, abituato da missionario in Perù ad affrontare in prima persona i problemi e le questioni. Non è uno che si fa preparare le pratiche dai suoi uffici ma che le affronta di persona». «Penso che se i padri del conclave hanno scelto una figura come la sua - riflette Ambrosio - è perché hanno trovato nella sua persona una sintesi tra papa Benedetto XVI e Francesco. Una continuità con in più un aspetto sociale che va sottolineato». E che il nuovo papa lo ha evidenziato nel nome scelto: Leone XIV. «Leone XIII è stato il papa della Dottrina sociale della Chiesa - spiega -. Quello che, al venir meno degli imperi cattolici, alla comparsa del principe laico, decise che allora la Chiesa sarebbe dovuta partire dal basso, dal popolo, con la dottrina sociale appunto. Questo aspetto del camminare insieme, della pace, disarmata e disarmante, credo che possa essere veramente un grande aiuto per la Chiesa e per la società, soprattutto in questo particolare momento».
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