Rdb Ita, l’amministratore D’Eugenio si è dimesso. Restano i sigilli ad Alseno

13 Febbraio 2025 11:13

A una settimana esatta dal sequestro della Rdb Ita di Alseno e dei suoi siti gemelli in Italia, tra Piacenza, Caserta e Teramo, è arrivata una svolta, un altro terremoto.
Si è dimesso Alfonso D’Eugenio dalla carica di amministratore unico della società di cui era simbolo, accusato di omicidio colposo e lesioni colpose. La procura di Firenze, per lui e Carlo Melchiorre, responsabile tecnico di produzione, ha chiesto gli arresti domiciliari. Al centro del caso, c’è la tragedia della trave “sbagliata” che sarebbe partita proprio da Alseno e che ha causato la strage di via Mariti a Firenze, il 16 febbraio 2024. Morirono schiacciati in cinque, quattro operai e un autotrasportatore; altrettanti furono i feriti.

La Rdb Ita in una nota ha sottolineato intanto che le dimissioni di D’Eugenio derivano “dall’esigenza di poter esercitare nella massima libertà il proprio diritto alla difesa nell’ambito del procedimento penale pendente al tribunale di Firenze nel quale risulta indagato”, e al tempo stesso “consentire alla società di assumere in piena autonomia ogni iniziativa necessaria a tutela dei propri interessi”.

L’ex amministratore, nel lasciare le cariche sia in Rdb Ita che Italprefabbricati, ha ribadito “di aver sempre operato nel pieno rispetto della legge e nell’esclusivo interesse della società”.

Non risulta che gli stipendi dei lavoratori siano al momento stati pagati: difficile però anche avere una conferma, perché ad Alseno resta solo un silenzio surreale, lì dove fino a una settimana fa si continuava a lavorare.

L’ARTICOLO DI ELISA MALACALZA SU LIBERTA’

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