Da mille chili di Raee
anche 250 grammi di oro
e 750 di argento
12 Febbraio 2023 14:00
Pigrizia, ignoranza e criminalità.
Sono diversi i fattori che hanno determinato un calo così evidente, -7%, nella raccolta dei Rifiuti elettrici ed elettronici.
Un gap che a detta del consorzio specializzato Erion è imputabile “soprattutto al cosiddetto mercato parallelo, spesso illecito”, spinto dall’eccezionale caro-materie prime, con operatori borderline o soggetti non autorizzati che cercano di massimizzare i propri profitti estraendo dai Raee le materie più facili, senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento, come il ferro (il cui valore è cresciuto del +64% tra il 2020 e il 2022), il rame (+57%) e alluminio (+76%).
Da una tonnellata di Raee si possono recuperare tra i 100 e i 250 grammi di oro, fino a 750 grammi di argento, 75 grammi di palladio e da 40 ai 120 chili di rame.
“Siamo di fronte a una situazione allarmante, che non può essere trascurata – avvisa il direttore generale di Erion Weee, Giorgio Arienti – e ci domandiamo: com’è possibile che ancora oggi non si sia in grado di intervenire con azioni decise per contrastare questi fenomeni che danneggiano il Pianeta e l’economia?”.
Per il manager “sono ancora troppi i Raee che finiscono nelle mani sbagliate e a questo si aggiunge un problema di consapevolezza dei cittadini sull’importanza di fare una corretta raccolta differenziata di questi rifiuti”.
Secondo Erion, “i risultati del 2022 mettono ancora una volta in evidenza l’esistenza di circuiti di gestione non ufficiali e l’inadeguatezza dei controlli lungo la filiera”.
I cittadini hanno tre modi per smaltire i Raee, almeno un paio sono poco conosciuti.
Innanzitutto il cosiddetto “Uno contro uno”: quando si compra un prodotto equivalente a quello che si vuole dismettere, quest’ultimo si può lasciare al negoziante che è obbligato a ritirarlo gratuitamente.
Per gli acquisti online occorre selezionare la voce “Ritiro Raee”, anche i venditori sul web sono obbligati a ritirarlo.
C’è poi l’ancor meno noto “Uno contro zero”: quando il tuo Raee è di piccole dimensioni (fino a 25 centimetri), il negoziante è obbligato a ritirarlo gratuitamente senza che si acquisti nulla in cambio, purché il negozio abbia una superficie di almeno 400 metri quadrati. Per i punti vendita più piccoli la raccolta è facoltativa.
Infine, ci sono i centri di raccolta comunali: in Italia sono oltre 5.000.
Ma in realtà le case sono piene di oggetti elettronici ed elettrodomestici, soprattutto di piccole dimensioni, inutilizzati e chiusi nei cassetti o messi in cantina: dai cellulari (magari con la prospettiva di essere utilizzati in caso di necessità) agli asciugacapelli, dai caricatori ai giocattoli per bambini. I quali, in molti casi, finiscono nel bidone senza essere smaltiti a dovere.
Eppure i Raee si confermano strategici per l’economia circolare, visto che il tasso di riciclo delle materie prime “seconde” è l’89,5% del peso dei Raee.
Dalle oltre 246mila tonnellate di Raee domestici gestiti nel 2022, infatti, il Consorzio ha ricavato più di 125mila tonnellate di ferro, circa 5mila tonnellate di alluminio, oltre 5mila tonnellate di rame e 32mila tonnellate di plastica.
Un altro aspetto positivo riguarda l’ambiente. Perché il corretto trattamento dei Raee contribuisce in maniera significativa anche alla lotta al cambiamento climatico, evitando l’immissione in atmosfera di circa 1,7 milioni di tonnellate di anidride carbonica, come la quantità di Co2 che verrebbe assorbita in un anno da un bosco di 1.760 chilometri quadrati, quindi un’estensione pari alla provincia di Cremona, e generando un risparmio di oltre 370 milioni di kilowattora, superiori ai consumi domestici annui di una città di 315mila abitanti come Bari.
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