La robinia in fiore è una preziosa alleata dell'apicoltore
Mette radici dagli argini dei fiumi all'ecosistema urbano
Dea De Angelis
9 maggio 2025|6 giorni fa

Robinia in fiore vicino alla chiesa di Santa Maria di Campagna a Piacenza © Libertà/Dea De Angelis
Impossibile non notarla e non raccontarla tra le righe di “storie di alberi”. La robinia è fiorita in pianura e in bassa collina e sfoggia magnifici grappoli di fiori bianchi simili al glicine. È un’esplosione di bianco lungo le aste dei corsi d’acqua delle nostre vallate e ai margini di molte strade della nostra provincia. Sorprende anche in città - parchi o giardini - con esemplari solitari dalla folta chioma fiorita. Nessun filare ordinato, nessuna piantumazione speciale e studiata, la robinia fa tutto da sola. Si espande con facilità paragonabile all’ailanto, altra specie esotica invasiva, grazie ad una sua elevata capacità di adattamento alle diverse condizioni e alla sua semplice ecologia. La cataloghiamo tra le piante esotiche e alloctone, non originarie del territorio, invasiva in Italia e tutta Europa. La sua diffusione nell’ecosistema urbano va a nostro favore giacché gli esemplari maturi hanno alta capacità di abbattimento delle inquinanti polveri sottili (PM10). È anche un albero molto apprezzato dagli apicoltori perché i suoi fiori sono ricchi di nettare che le api, piccoli insetti impollinatori, utilizzano per produrre un miele monoflorale pregiato e dal sapore delicato, il noto “miele di acacia”, uno dei mieli più ricercati in Italia. Immaginiamo (e vediamo) l’operosità delle api in questi primi giorni di maggio – in pianura - tra i fiori di robinia in attesa della fioritura di inizio estate del castagno - in alta collina - su cui si poseranno altre api per produrre altro miele, il “miele di castagno”.
