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Amici della lirica, “Prima di andare in scena” dedicato al Flauto magico al Municipale

La presentazione sarà a cura di Gian Francesco Amoroso, musicologo e musicista, che introdurrà l’opera al pubblico e accompagnerà al pianoforte gli allievi delle classi di canto del Conservatorio Nicolini

Redazione
2 aprile 2025|5 giorni fa
Gian Francesco Amoroso
Gian Francesco Amoroso
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Domenica 6 aprile, alle 17, al Ridotto del Teatro Municipale, è in programma il nuovo incontro di “Prima di andare in scena”, la rassegna di presentazione e guida all’ascolto delle opere della Stagione Lirica, realizzata grazie alla collaborazione tra Fondazione Teatri e Amici della Lirica di Piacenza.
L’incontro, a ingresso libero, sarà dedicato al Flauto magico (Die Zauberflöte) di Wolfgang Amadeus Mozart, in preparazione all’opera in scena venerdì 11 e domenica 13 aprile al Teatro Municipale di Piacenza.
La presentazione sarà a cura di Gian Francesco Amoroso, musicologo e musicista, che introdurrà l’opera al pubblico e accompagnerà al pianoforte gli allievi delle classi di canto del Conservatorio Nicolini di Piacenza Mengli Zhang, Jisoo Han, Maike Chen, Kunyu Liu, Angela Sfolcini, Costanza Falcinelli, Chiara Biondani, Linbo Liu impegnati a interpretare alcuni brani del titolo mozartiano.
Il flauto magico debuttò a Vienna il 30 settembre 1791, a soli due mesi dalla morte di Mozart. Ideale sigillo della parabola creativa del compositore, l’opera rappresenta un caposaldo nella storia della musica occidentale e un punto di riferimento imprescindibile. La scelta formale è quella del Singspiel che alterna sezioni musicali e dialoghi parlati, in una commistione di elementi tragici e comici, meravigliosi e triviali, fiabeschi e didascalici. Die Zauberflöte è il racconto di un viaggio iniziatico che concentra simboli e contenuti morali di portata universale.
In un antico Egitto, il principe Tamino è deciso a sfidare qualsiasi difficoltà pur di salvare Pamina, tenuta prigioniera da Sarastro; complice nell’avventura l’uccellatore Papageno e due strumenti magici, un flauto e un carillon, dono propiziatorio delle Dame di Astrifiammante. Un’avvincente serie di imprevisti, prove da superare e personaggi bizzarri costella l’impresa di Tamino e Papageno che, spinti dall’amore e dal desiderio di conoscenza, superano l’oscurità del pregiudizio per approdare alla luce della consapevole maturità. L’amore sublime di Tamino e Pamina e quello più prosaico di Papageno e Papagena sono analogamente coronati dal lieto fine e arricchiti da un percorso di crescita, in una visione squisitamente illuminista di uguaglianza e universalità della natura e dei sentimenti umani.