Intervista al podcaster Francesco Tanini, autore del podcast "Vera, una storia collettiva"

Presentato al Podfest di Parma

Claudia Labati
June 29, 2025|8 giorni fa
La copertina del podcast autoprodotto da Francesco Tanini, anche autore
La copertina del podcast autoprodotto da Francesco Tanini, anche autore
2 MIN DI LETTURA
La feroce calura del pomeriggio non impedisce a Francesco Tanini di regalarmi il suo entusiasmo durante questa intervista. Ci siamo incontrati al Podfest di Parma e ho subito capito che Francesco sarebbe stato un regalo per chi si appassionerà al podcast "Vera, una storia collettiva", di cui consiglio vivamente l'ascolto. Francesco ci accompagna nel cuore del suo podcast che ricostruisce gli eventi che portarono alla strage di Berceto del 17 aprile 1944.
Come ha incontrato Vera e la sua storia?
«Mi è capitato di vedere Vera Vangelisti in alcuni video dello storico Filippo Marranci. Quando sentii per la prima volta la sua voce, capii che dovevo conservarla. È una voce che accarezza, colpisce, ti attraversa. Riuscii ad incontrarla dopo qualche tempo, a casa sua a Firenze, uno scrigno di ricordi della sua vita, segnata dalla perdita delle sue sorelle e della mamma. A 95 anni, Vera è una forza della natura, pacata, lucida, i suoi ricordi sono vividi, anche se tutto la riporta a quel 17 aprile '44».
Veniamo al titolo: "Una storia collettiva". Ci spieghi cosa intendi?
«A Berceto viveva una comunità rurale. Volevo che fosse evidente che la storia privata delle famiglie dell'epoca riguarda tutti quanti. Vera e Marzia, le due voci raccolte, vivono eventi storici condivisi da un gruppo di persone. Come dice il sociologo Maurice Halbwachs, solo fissando i ricordi in un racconto possiamo salvarli. Ho voluto lasciare spazio a ogni voce, senza fornire giudizi, affinché chi ascolta possa ritrovare la propria memoria familiare. Il mio intento era tracciare la vita di quelle persone per umanizzare le vittime delle stragi».
Come mai ha scelto il podcast per raccontare questa storia?
«L'audio priva della vista e obbliga chi ascolta a fare un passo verso la storia. È un coinvolgimento attivo. Una sonorizzazione ti immerge e ti chiede di scegliere se varcare quella porta narrativa. Era il modo migliore per entrare in questa storia».
Nel podcast si percepisce una sospensione del giudizio da parte sua.
«Sì, nell'ultima puntata in particolare, scelgo di non interpellare né Vera né Marzia per non stimolare giudizi. L'obiettivo era innescare coinvolgimento nella storia indipendentemente dalla parte in cui si preferisce stare, non cercare colpevoli. Fornisco tutti gli elementi necessari per far sì che l'ascoltatore sia libero di formarsi un'opinione».
Essere un podcaster indipendente che valore ha per lei?
«È stato un progetto lungo e non nascondo, pieno di momenti di solitudine. Ha richiesto “riserve di tempo” nella mia vita di tutti i giorni, ma sono convinto che proprio queste sfide mi abbiano spinto a imparare e a costruire qualcosa di cui andare fiero, che toccasse corde personali e che desse voce a questa storia».
Francesco Tanini
Francesco Tanini
LA RECENSIONE
Non si percepisce mai un cedimento nella voce di Vera Vangelisti. Solo un brevissimo tremolio della voce che, se ascolterete questo podcast attentamente, vi emozionerà molto. D'altronde non si può fare altrimenti: il lavoro di Francesco Tanini è un racconto intimo e molto ben documentato della strage nazifascista di Berceto nel comune di Rufina (Firenze), avvenuta il 17 aprile 1944. Una data in cui i fatti storici si mescolano per sempre alle vicende private delle famiglie Vangelisti, Ebicci e Soldeti, tutte parte della comunità rurale creatasi sul poggio di Berceto. Fu un eccidio, 11 vittime, di cui 5 membri della famiglia di Vera. Una strage senza colpevoli accertati, ma che ha lasciato una traccia indelebile nella memoria collettiva della comunità locale. Tanini intreccia, attraverso la ricerca di documenti d'archivio e testimonianze audio, due voci di questa vicenda: Vera, testimone diretta e oggi 95enne, e Marzia, figlia del partigiano Sindic, che ricostruisce gli eventi del 17 aprile da una prospettiva diversa. Ciò permette all'ascoltatore di entrare nella stessa vicenda, ma da due ingressi differenti: richiede attenzione certo ma per chi, grazie alla potenza della narrazione audio, cerca di immedesimarsi nelle storie, cercando un proprio giudizio personale è davvero toccante. Una memoria viva e complessa che proprio perché collettiva deve essere raccontata: nell'ultima puntata, volutamente, le due voci non compaiono per lasciare spazio al racconto di ciò che successe quando intervenne la cosiddetta "giustizia di transizione" in cui si cercavano i colpevoli e le responsabilità durante la guerra appena finita.
Frammenti di storie dure, spaccate che vengono narrate in maniera magistrale e con passione da Francesco Tanini, che si impegna affinché l'umanità che emerge da queste tragedie non venga dimenticata dai libri di storia.