Grand Theft Auto VI si fa attendere ma è già il videogioco dei record

La data d'uscita del popolare franchise firmato da Rockstar Games slitta al prossimo anno

Fabrizia Malgieri
10 maggio 2025|8 giorni fa
© Libertà/Fabrizia Malgieri
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È, ad oggi, uno dei videogiochi più attesi di questa generazione di console; no, forse della storia. Dopo un trailer che ne annunciava l’esistenza dopo anni di indiscrezioni, pubblicato circa un anno e mezzo fa, “Grand Theft Auto VI” – il nuovo capitolo del popolare franchise firmato da Rockstar Games – torna a far parlare di sé per due ragioni: da un lato, perché uscirà con un discreto ritardo rispetto a quanto inizialmente annunciato, generando non poca delusione nell’utenza impaziente; dall’altro perché è tornato a mostrarsi in un nuovo trailer che offre uno sguardo più approfondito sui due protagonisti, Lucia Caminos e il suo partner Jason Duval. Partiamo dal primo punto: il lancio ritardato di “Grand Theft Auto VI”. Previsto inizialmente nell’autunno 2025, Rockstar Games ha rivisto le proprie deadline e, con un annuncio apparso qualche giorno fa sui canali ufficiali dello studio, ha confermato che il gioco non sarà disponibile prima del 26 maggio 2026, data in cui il titolo approderà su PlayStation 5 e Xbox Series X e S. Le ragioni dietro questo ritardo? Lo sviluppatore britannico fa sapere che dipende sostanzialmente da una necessità: avere più tempo a disposizione affinché possa essere assicurato «il livello di qualità» che il pubblico si aspetta da questa esperienza.
C’è grande pressione nei confronti di Rockstar Games e di “Grand Theft Auto VI”: questo perché il gioco si presenta come uno dei titoli più ambiziosi (e costosi) dello scenario videoludico contemporaneo, con stime – ovviamente non confermate – che vedrebbero i suoi costi di sviluppo aggirarsi attorno agli oltre due miliardi di dollari. Cifre astronomiche, soprattutto se rapportate ad altre produzioni gaming di alto livello: basti pensare che il suo predecessore, “Grand Theft Auto V”, è costato “appena” 333 milioni di dollari, mentre “Red Dead Redemption 2” – altro videogioco di Rockstar Games, titolo di genere western pubblicato nel 2018 – oltre il mezzo miliardo; ma quelli che più vi si avvicinano sono il gatcha “Genshin Impact”, stimato attorno ai 900 milioni di dollari (aggiornamenti costanti inclusi), e l’FPS “Call of Duty: Black Ops Cold War” (2020), il cui costo si aggira attorno agli 850 milioni di dollari. In altre parole, un titolo che porta sulle sue spalle grandissime responsabilità, e questo anche perché – soprattutto dopo la visione dei primi due trailer – sembra essere il videogioco che condurrà i videogiocatori nella vera e propria “next gen” delle attuali console presenti sul mercato.
E a proposito dei trailer, il nuovo capitolo di Rockstar Games ha già infranto dei record: dopo l’eccellente performance su Youtube con il primo trailer – in poche ore aveva già totalizzato 93 milioni di views in appena 24 ore, rendendolo il video non musicale più visto su YouTube all’epoca -, il nuovo filmato pubblicato sulla piattaforma di Google ha raggiunto in poche ore oltre 250 milioni di visualizzazioni. Non basta? Lo stesso trailer ha anche accumulato oltre 1 milione di commenti in meno di una giornata, confermando l’entusiasmo che circonda l’esperienza di Rockstar Games. Se il primo filmato si è limitato ad offrire qualche piccolo assaggio dell’ambientazione e della protagonista presenti in questa prossima iterazione, questo nuovo trailer ha messo sul piatto qualche dettaglio più intrigante. “Grand Theft Auto VI” si fa continuazione di uno dei capitoli più amati della serie, “Grand Theft Auto: Vice City”, che ha sullo sfondo una reinterpretazione fantasiosa di Miami e della Florida tutta (qui nota come Leonida), con mood potentemente anni Ottanta ispirato a grandi cult televisivi come “Miami Vice”.
Accompagnato dalle note di una straordinaria “Hot Together” di The Pointer Sisters, il secondo video permette ai giocatori di entrare nel vivo della coppia criminale composta da Lucia Caminos – prima e unica protagonista femminile della serie “Grand Theft Auto” ad oggi – e Jason Duval. Come accade in tutti i giochi della serie GTA, occorre mettere da parte le proprie regole e virtù morali e calarsi nei panni di malavitosi: ricalcando l’archetipo dell’antieroe à la “Soprano” – celebre serie televisiva di Hbo di fine anni Novanta, in cui il protagonista è il mafioso italo-americano Tony Soprano – il franchise di Rockstar mette i giocatori dalla parte dei “cattivi”, mostrando, tuttavia, un loro lato umano. Pur essendo personaggi dalla condotta immorale, solitamente impegnati a progettare rapine e furti d’auto (da qui il nome della serie, “Grand Theft Auto”, appunto), l’aspetto interessante dei giochi GTA è il fatto che va a scavare nel vissuto dei suoi protagonisti, offrendo anche uno sguardo inedito su quella che è la loro dimensione privata – non spesso facile, soprattutto vista la strada di vita che si è scelto. Non c’è, tuttavia, alcuna celebrazione della vita criminale, alcuna voglia di redimere questi delinquenti: come in una performance teatrale, i giocatori interpretano un ruolo – questa volta quello di un antieroe, appunto, ben lontano dagli standard di altre esperienze di gioco – e vivono una realtà alternativa, opposta a quella che viene richiesta dalla quotidianità. Ma non è forse per questa ragione che si amano i videogiochi: per l’opportunità che danno agli utenti di vestire panni diversi dalla routine giornaliera, sperimentare ruoli differenti senza recare alcun danno – o semplicemente per evadere dalla realtà? Ora che “Grand Theft Auto 6” ha una data di lancio – che si spera non cambi ancora in corso d’opera – non resta che attendere per scoprire quale nuova esperienza di gioco ha in serbo Rockstar Games. Ma le premesse sembrano eccellenti.