Prima scelta di Franz: stop allenamenti sul sintetico

Una delle condizioni poste dal mister: addio al Bertocchi, sedute al Garilli o sul campo della tangenziale

Paolo Borella
|7 mesi fa
Un allenamento del Piacenza sul sintetico del Bertocchi
Un allenamento del Piacenza sul sintetico del Bertocchi
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L’erba del Franz è sempre più verde. Prima ancora di discutere di budget, staff e giocatori, la condizione dettata da mister Arnaldo Franzini è stata che il suo Piacenza torni ad allenarsi su un campo in erba naturale.
Addio al sintetico del Bertocchi, utilizzato nelle ultime due stagioni dopo il rinnovamento dell’impianto, ma che nel 2025/26 resterà solamente un piano B in caso di maltempo. Bentornato allo stadio Garilli, teatro delle partite ufficiali e testato nelle sedute prima delle ultime gare della stagione appena terminata, ma anche all’impianto della tangenziale.
Non è una novità per il “mago” di Vernasca, che ha sempre preferito i terreni in erba già dalla sua prima esperienza al Piace. Con l’obiettivo di minimizzare i problemi fisici che potrebbero derivare da un sintetico (e dalle parti di via Gorra ne sanno qualcosa) e soprattutto di trasportare quanto provato in settimana alla domenica con relativa facilità.
Nel mese di luglio si ripartirà dal Garilli, scelto come sede del ritiro e della preparazione estiva. Niente più trasferimenti fuori provincia come un anno fa a Darfo Boario, budget risparmiato fra questo e uno staff ridotto proprio per concentrare gli sforzi sull’allestire una squadra competitiva.
Il terreno di gioco dello stadio sarà rinnovato dopo aver ospitato lo Spring Festival di questo weekend. Trattamento specifico a base di gramigna per renderlo più resistente e compatto, in grado di sopportare allenamenti e partite, con l’obiettivo di far allenare lì la squadra almeno fino all’inverno.
Poi il trasferimento alla tangenziale, struttura che subirà ulteriori ritocchi e non avrà niente a che vedere con il campo inadatto di due anni fa, altrimenti Franzini non avrebbe dato l’ok. L’idea della dirigenza è quella di trasferirsi lì nei mesi con le temperature più rigide, evitando di rovinare il Garilli in vista delle sfide di Serie D, per poi tornare invece allo stadio nel finale di stagione, quando il clima lo permetterà.