Occasioni perse e finali amari: Gas Sales all’ultima corsa

Volley, semifinali scudetto: due tie break persi, troppi errori nei momenti clou e una Trento spietata. Ora per Piacenza si fa davvero dura

Marcello Tassi
Marcello Tassi
15 aprile 2025|4 giorni fa
Un momento di riflessione durante il match con Trento ©Foto Cavalli
Un momento di riflessione durante il match con Trento ©Foto Cavalli
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In una semifinale che si sta rivelando più equilibrata di quanto dica il punteggio della serie, la Gas Sales Bluenergy si ritrova di nuovo con le mani vuote (e le spalle al muro). Dopo gara 1, decisa da un tie break sfumato sul 12-9 a favore, anche in gara 2 Piacenza si è arresa soltanto al termine di una lunga maratona. Ancora una volta, la squadra di Travica ha mostrato di poter tenere testa alla corazzata dolomitica, ma ciò che resta è una valanga di rimpianti. Un set iniziale praticamente regalato, tante occasioni non concretizzate durante l’incontro e, come se non bastasse, un arbitraggio contestato che ha contribuito ad alimentare il nervosismo in campo.
Le parole del tecnico biancorosso, nel post-partita, fotografano bene il momento: Piacenza gioca, costruisce, per lunghi tratti comanda il ritmo e l’intensità. Ma tutto questo non basta. Il problema infatti, è sempre lo stesso: la gestione dei momenti chiave. Nei due tie break giocati in questa serie, i biancorossi sono andati vicini al colpo grosso, ma quando la tensione sale, i dettagli fanno la differenza. E Piacenza, purtroppo, li sta pagando tutti. C’è però un aspetto da considerare: Trento è squadra da mesi, solida, costruita con continuità e forte del primo posto conquistato in regular season. La Gas Sales, invece, lo è diventata solo di recente. L’arrivo di Travica ha dato identità e coesione a un gruppo che prima faticava a trovare la propria dimensione. Ma certi automatismi richiedono tempo. È normale che i meccanismi non siano ancora rodati al 100%, e quando si arriva a gestire palloni pesanti, i dettagli fanno la differenza. Ed è anche per questo che la Gas Sales fatica ad “ammazzare” i set, nonostante ne abbia spesso le possibilità.
I numeri non dicono tutto, ma fanno comunque riflettere: contro una squadra solida come l’Itas, regalare 37 punti è un lusso che non ci si può certo permettere. Soprattutto se 25 arrivano da errori al servizio a fronte di appena quattro ace. Paradossalmente, Piacenza fa meglio di Trento in molti fondamentali: surclassa gli avversari a muro (13-6), è più concreta in attacco e tiene bene in ricezione. Ma poi, alla conta finale, è l’Itas a rivelarsi infallibile quando arriva il momento di chiudere.
Adesso per la Gas Sales si fa davvero dura. Trento conduce 2-0 e ha tre match point per chiudere la serie, due dei quali davanti al proprio pubblico. L’inerzia è tutta dalla parte dell’Itas e il pronostico sembra ormai pendere senza appello verso nord. Ma al di là della matematica, resta da capire cosa vuole essere questa Piacenza. Una squadra bella e sfortunata? O una squadra che impara dai propri errori e prova a scrivere una rimonta epica? Giovedì si torna in campo. E servirà qualcosa in più della bella pallavolo per tenere viva la stagione. Servirà cattiveria, lucidità e soprattutto quella freddezza che fin qui è mancata nei momenti in cui si decide tutto. Altrimenti, resterà solo un’altra storia di grandi occasioni perse.