Svuota i negozi e riempie la città: lo Sbaracco fa ancora centro

Vie gremite sin dal mattino per l'evento che ha chiuso i saldi estivi a Piacenza. Il comitato Vita in Centro: «L'afflusso ha riconfermato la bontà dell'appuntamento»

Leonardo Chiavarini
|3 mesi fa
I passanti cercano l'affare tra gli abiti a prezzi scontati sotto i portici di piazza Duomo diventati un negozio a cielo aperto (foto Leonardo Chiavarini)
I passanti cercano l'affare tra gli abiti a prezzi scontati sotto i portici di piazza Duomo diventati un negozio a cielo aperto (foto Leonardo Chiavarini)
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Il centro storico di Piacenza gremito di gente, il rumore dei passi e delle chiacchiere e infine i colori degli abiti che escono dalle vetrine e finiscono fuori, per le vie, quasi a venire incontro ai passanti a caccia dell’affare. Nella domenica di settembre è tornato lo Sbaracco. Per i piacentini è ormai un appuntamento fisso: sancisce il termine dei saldi di fine stagione, permette ai negozi di vendere la merce rimasta e ai clienti di accaparrarsi acquisti nuovi a prezzi scontati. L’iniziativa è promossa dall’apposita Cabina di regia del Comune di Piacenza: Assessorato al Commercio, Unione Commercianti Pc, Confesercenti Pc, CNA Pc, “Vita in centro a Piacenza” e Iscom group. E anche quest’anno, il risultato si è confermato all’altezza delle aspettative.
Via XX Settembre durante lo Sbaracco (foto Chiavarini)
Via XX Settembre durante lo Sbaracco (foto Chiavarini)
«Le botteghe si ripuliscono dalla merce della stagione passata e intanto possono raccogliere un buon incasso giornaliero - dice Gianluca Brugnoli di “Vita in centro” - rendendo soddisfatti anche i clienti, che acquistano a prezzi scontatissimi». Il valore dello sbaracco, poi, non è solo economico. Un aspetto sottolineato con forza dalle associazioni di categoria. Fabrizio Samuelli, direttore di Confesercenti Pc, e Raffaele Chiappa, presidente di Confcommercio Pc, hanno entrambi rimarcato la buona riuscita della tradizionale iniziativa e ribadito il ruolo imprescindibile di negozi e commercianti all’interno del tessuto urbano, tra presidio e socialità, qualità e servizi.
Terenzia e Silvia: dal negozio al banco allestito sul Corso (foto Chiavarini)
Terenzia e Silvia: dal negozio al banco allestito sul Corso (foto Chiavarini)