Chiude il Ponticello beach: «Non ci sono più sostenitori»

l presidente dell’associazione che gestisce la “spiaggia” di Castelvetro costretto ad abbandonare il progetto nato nel 2014

Valentina Paderni
July 3, 2025|4 giorni fa
Il Ponticello beach a Castelvetro quest’anno non riaprirà
Il Ponticello beach a Castelvetro quest’anno non riaprirà
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«Con profonda amarezza ho dovuto decidere di non riattivare la spiaggia. Con altrettanta delusione ho preso atto che, forse, il Ponticello non interessa più al territorio e che gli sforzi di tutti questi anni sono risultati vani». Luciano Zanchi, presidente dell’associazione “Castelvetro beach il Ponticello” si trova costretto ad abbandonare il progetto nato nel 2014, ispirandosi alla vecchia spiaggia che negli anni Sessanta era frequentatissima dalla popolazione locale.
La recente pubblicazione sulla pagina sociale “Sei di Castelvetro se...” di alcune foto dell’epoca, ha risvegliato ricordi e commenti: « La nostra Rimini», «la riviera dei cremonesi », «si andava a prendere il sole e a fare il bagno», «il mare dei poveri », c’era il chiosco di Burtul e il fantastico concorso Miss Ponticello, e c’era anche il bagnino Pino Orlandelli che sorvegliava i numerosi nuotatori in Po.
Per restituire, in parte, tutto questo, per tornare a rendere vivibile lo spazio sabbioso sul Po, a Castelvetro, l’associazione di Zanchi con sforzi personali, anche di natura economica oltre che l’intervento di numerosi imprenditori dell’area che hanno elargito denaro a titolo di erogazioni liberali, è riuscito nei primi quattro anni di attività, a fruizione gratuita per la popolazione, ad installare un impianto elettrico per illuminare l’area lungo il fiume, a realizzare un parco giochi per bambini, un campo da beach volley, un campetto di calcio, un campo per giocare alle bocce e a posizionare 40 lettini prendisole, oltre a creare un piccolo chiosco con alimenti e bevande. Il tutto senza «perseguire specifica Zanchi - finalità economiche, ma con il solo obiettivo di fare promozione sociale, offrire attività ricreative e sportive dilettantistiche». Nel tempo però, l’interesse e il coinvolgimento è andato calando. Nel 2019 i soci erano 54, nel 2020 sono scesi a 12, nel 2021 sono arrivati a 5 e nel 2023 e 2024 solo quattro. Tant’è che in questi due ultimi anni, l’associazione ha concesso ad una società professionista la gestione delle attività di somministrazione e intrattenimento con apposito contratto di gestione.
«La totale mancanza di sostenitori ha decretato nel 2025 la sospensione dell’attività - spiega Zanchi - dato che io come presidente, lasciato economicamente solo dal 2020 al 2024 ed avendo personalmente dato tutto quanto potevo dare al territorio, mi sono reso conto di non riuscire più ad effettuare i lavori necessari alla riapertura, come lo sfalcio dei rovi e dell’erba, la manutenzione degli impianti, il noleggio delle attrezzature necessarie, l’acquisto dei lettini e delle seggiole che puntualmente ogni anno ci venivano sottratte. Oltre a tutto ciò, l’Agenzia delle entrate ha inviato all’associazione un avviso di accertamento, ad oggi oggetto di ricorso alla ex com-missione tributaria, che è la goccia che ha fatto traboccare il vaso».
Comprende e prende atto della situazione la sindaca Silvia Granata che commenta: «Se l’associazione che gestiva il luogo ricreativo si trova ora in difficoltà, è un segnale che forse serve un nuovo slancio collettivo. Probabilmente non basta più evocare ricordi e nemmeno sollecitare la nostra gente perché si avvicini alla grande risorsa che è il fiume, dovremo tutti riflettere su quale azione, iniziativa o ipotesi di utilizzo potrà davvero ridare vita a quello spazio. Sogno che torni ad essere, insieme al vicino storico bar, un luogo semplice, un punto di incontro che oggi manca, che torniamo tutti a guardarlo e a volerlo vivere, perché i luoghi vivono solo se li abitiamo ».