Giacomo Poretti, simpatico portinaio minacciato dall'AI
Calorosi applausi al comico in "Condominio mon amour" al teatro Verdi di Fiorenzuola
Donata Meneghelli
15 aprile 2025|4 giorni fa

© Libertà/Pier Marra
Vi siete mai sentiti obsoleti, non più utili, improvvisamente indesiderati sul posto di lavoro, nonostante abbiate dato tutti voi stessi? L’identificazione con Angelo, il portinaio protagonista della commedia “Condominio mon amour”, sarà immediata. Siete donne che vi giostrate tra desideri e bisogni, orari di lavoro e famiglia? Vi identificherete allora in Caterina, la protagonista femminile. Così come vi sarà utile la risposta a questo “disagio” offerta dal teatro di Giacomo Poretti, attore straconosciuto per aver condiviso un bel pezzo di carriera con Aldo e Giovanni. Poretti è stato il coprotagonista venerdì sera dello spettacolo diretto dal regista Marco Zoppello e proposto al teatro Verdi di Fiorenzuola (gremito fino ai loggioni) per la stagione comunale. Con lui Daniela Cristofori, attrice ma anche psicologa e psicoterapeuta, compagna di vari spettacoli prodotti dal Teatro degli Incamminati, e messi in scena al Teatro DeSidera Oscar creato proprio da Poretti con questo intento: «Affrontare con la comicità l’emergenza spirituale, perché oggi ci poniamo sempre meno le domande fondamentali». Domande legate anche alla nostra quotidianità: perché lavorare tanto, se si perde di vista la relazione umana? Il condominio che fa da scenario alla vicenda diviene allora un microcosmo rappresentativo del mondo di ciascuno di noi.
Angelo è il portinaio e Caterina la donna in carriera incaricata di licenziarlo, perché verrà sostituto dall’Intelligenza artificiale. Ma lui non si arrende: conteranno pur qualcosa i 30 anni di passione profusa là dentro! Inizia una partita a scacchi, dove i ruoli di vittima e carnefice si scambiano di continuo. Non sveliamo chi vincerà la campagna condominiale tra l’uomo (che sul manifesto elettorale impugna con orgoglio uno sturalavandini) e il robottino Keeper. Possiamo però rivelare che ad uscirne trasformata sarà la stessa Caterina, madre di un figlio che non vede mai. Forse il portiere è stato un po’ angelo custode pur per lei.
Angelo è il portinaio e Caterina la donna in carriera incaricata di licenziarlo, perché verrà sostituto dall’Intelligenza artificiale. Ma lui non si arrende: conteranno pur qualcosa i 30 anni di passione profusa là dentro! Inizia una partita a scacchi, dove i ruoli di vittima e carnefice si scambiano di continuo. Non sveliamo chi vincerà la campagna condominiale tra l’uomo (che sul manifesto elettorale impugna con orgoglio uno sturalavandini) e il robottino Keeper. Possiamo però rivelare che ad uscirne trasformata sarà la stessa Caterina, madre di un figlio che non vede mai. Forse il portiere è stato un po’ angelo custode pur per lei.