Per il Monte Moria rinascita post Covid: «Attività decuplicate»

Al Parco provinciale aria pulita e scorci unici attirano turisti inglesi, francesi e c’è chi arriva in treno a Fiorenzuola con bici prima di salire

Thomas Trenchi
8 maggio 2025|7 giorni fa
Per il Monte Moria rinascita post Covid: «Attività decuplicate»
1 MIN DI LETTURA
Arrivano con le bici elettriche caricate sul treno, direttamente dalla Franciacorta, e scelgono il Monte Moria per un pranzo tra i castagni, dopo tappe culturali a Velleia Romana e Castell’Arquato. È questo il nuovo volto del parco provinciale piacentino, sempre più frequentato da turisti italiani e stranieri, attratti da un’oasi di natura e tranquillità. "Dopo il Covid le attività outdoor sono aumentate, direi decuplicate", racconta Enrica Pizzelli, titolare della Locanda del Picchio, la storica baita in legno oggi ristrutturata e immersa nel bosco. "Qui serviamo piatti tipici, dalla fiorentina alle castagne, tra visitatori inglesi, francesi e italiani in cerca di autenticità".
Il Monte Moria, unico parco provinciale del Piacentino, vive una seconda giovinezza grazie alla riscoperta del turismo lento: sentieri Cai, percorsi per mountain bike e aree pic-nic lo rendono una meta ideale non solo in estate, ma anche nei weekend soleggiati d’autunno, in piena stagione di castagne e funghi. Accanto alla Locanda, il Rifugio del Parco continua a offrire ospitalità ai tanti amanti della natura. La Marcia delle Terre Veleiate, in arrivo a breve, confermerà ancora una volta il ruolo centrale del Moria nel panorama escursionistico locale.
Ma non tutto è idilliaco. Se dal versante di Morfasso le strade sono accessibili e ben manutenute, da Lugagnano – e in particolare lungo la panoramica salita da Rustigazzo – la situazione è ben diversa: buche profonde, tratti pericolosi e segnaletica carente rendono l’accesso complicato e scoraggiano molti visitatori. Una contraddizione forte per un’area istituita nel 1925 proprio per valorizzare l’ambiente naturale. “Da qui si gode una delle viste più suggestive della provincia – raccontano alcuni escursionisti – con scorci che arrivano fino a Milano nelle giornate limpide. Una bellezza che meriterebbe strade all’altezza”.