Gas Sales, quando gli addii fanno male: i "senatori" lasciano Piacenza
Tra gioie e rimpianti, tre colonne della squadra (Brizard, Scanferla e Romanò) salutano la città dopo anni da protagonisti
Redazione Online
6 maggio 2025|9 giorni fa

Capitan Brizard in lacrime abbraccia il compagno Loreti ©foto Cavalli
Erano lacrime sincere e che, come spesso accade, caratterizzano le pagine più emozionanti che può scrivere lo sport. Non sono stati pianti di gioia quelli di Brizard e Scanferla, sabato scorso al Palabanca. E’ stata pura commozione da parte di chi ha chiuso definitivamente un capitolo importante delle proprie vite. Non nascondiamocelo: con il regista francese Antoine Brizard capace di compiere mirabilie con la Nazionale transalpina, tutti o quasi si aspettavano l’exploit, il ritorno sul trono tricolore. Non è invece riuscito nell’impresa il francesino dal tocco fatato che ora delizierà i palati nipponici con importanti riflessi sulle proprie finanze. Il 30enne di Poitiers, nonostante sia stato il simbolo della grande incompiuta, è stato salutato con tutto l’affetto possibile dai suoi Lupi. Allo stesso modo, il 26enne Leonardo Scanferla, che arrivò ancora fresco di patente di guida, è stato salutato con gli occhioni gonfi da parte di tanti dei suoi estimatori da tribuna. Monza nel futuro del libero, la Russia nel destino di un ormai ex biancorosso come Yuri Romanò. Per tutti, un saluto emozionante del tifo piacentino, consapevole di dire addio a campioni veri, ma altrettanto conscio di come la separazione nello sport sia tappe naturale.
«L’unico rimpianto? Avere perso l’ultima occasione per vincere lo scudetto» ha spiegato Brizard. «Sono arrivato ragazzino e me ne vado uomo da Piacenza, la città in cui ho trovato l’amore» ha invece aggiunto Scanferla.
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