Anoressia, si abbassa l’età d’esordio. “Anche mangiare insieme aiuta a prevenire”
30 Gennaio 2024 14:04
Dopo il primo lockdown anche a Piacenza i casi di disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata) erano triplicati, negli anni successivi il numero si è stabilizzato ma resta comunque molo alto. Le persone seguite dai professionisti dell’Ausl di Piacenza sono circa 200, ogni anno 30 sono i nuovi casi e altrettante le remissioni, ovvero le guarigioni totali o parziali. Il disturbo più comune resta l’anoressia nervosa e ad esserne colpite sono prevalentemente le donne. L’età d’esordio dei sintomi si abbassa sempre di più con casi anche alle scuole elementari a 9/10 anni. La fascia più colpita è quella cosiddetta “giovanile”, da 10 a 30 anni, ma tra i pazienti ci sono anche persone più adulte. Una piccola percentuale è affetta da malattia cronica. In generale, si stanno riducendo i casi clinici con un disturbo solo e aumentano quelli misti (accompagnati ad esempio da depressione o ansia). Il bilancio è stato tracciato dal direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Ausl di Piacenza, Massimo Rossetti.
Sul fronte della prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare, il dottor Rossetti spiega che “le famiglie devono fornire un modello di vita in cui l’alimentazione non è un evento così occasionale e singolare. Se l’alimentazione diventa un momento di socializzazione, convivialità e comunicazione all’interno della famiglia assume un significato diverso e questo vale già dalla primi anni di vita del bambino. Le famiglie si devono allertare quando il minore inizia a fare diete immotivate, a voler perdere peso, a lamentarsi del proprio aspetto corporeo che è l’elemento fondamentale che accomuna tutti i disturbi del comportamento alimentare”. Attenzione anche ai social e a internet in generale. “Spesso per le famiglie le comunicazioni tramite la rete non sono facili da governare e permettono al minore di incontrare situazioni ed esempi che sarebbe meglio non seguire” conclude l’esperto. L’alleanza con la famiglia si rivela fondamentale anche nel percorso di cura.
Nel settore c’è preoccupazione per i tagli previsti nella Manovra 2024 ai fondi per la cura dei disturbi alimentari “Se ci fosse un taglio dei fondi, cosa che spero non avverrà – commenta Rossetti – questo avrebbe una ricaduta significativa perché i fondi consentono di avere personale specializzato che lavora sia nell’area di medicina interna, pediatria e psiconutrizione sia in quella piscologica, quindi psicologi, psicoterapeuti e psichiatri”. Sono quattro i professionisti coinvolti nel percorso di cura di ogni singolo paziente. Il direttore del Dipartimento di Salute mentale sottolinea l’importanza delle residenze semiresidenziali dove le pazienti sono seguite dai professionisti durante i pasti.
Ogni anno il 15 marzo si celebra la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare.
IL SERVIZIO DI NICOLETTA MARENGHI
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