“Stop a licenziamenti e più protocolli anti-Covid sul lavoro”
21 Gennaio 2021 14:00
“Da quasi due giorni, dopo che la multinazionale statunitense ha annunciato 6mila licenziamenti in tutta Europa, l’intera filiera nazionale FedEx-Tnt è ferma. Da Milano a Bologna, da Parma a Piacenza, da Roma a Fidenza, da Modena a Napoli, tutti i principali hub e magazzini del colosso americano hanno aderito allo sciopero nazionale proclamato dal Si Cobas per ottenere dei veri protocolli di prevenzione dei contagi da Covid sui luoghi di lavoro e il pagamento bei premi di risultato del 2020 svincolati dalla produttività e come riconoscimento ai lavoratori per aver continuato ad operare durante tutto il periodo in condizioni proibitive”.
E’ quanto scrive in una nota il sindacato Si Cobas. “Ai piacentini FedeEx – si legge – è ancora nota come ‘la Tnt del 2011’, ovvero il magazzino della logistica che diede l’avvio al percorso di riscatto dei facchini con una poderosa vertenza, che si tradusse in un mese di picchetti e nella regolarizzazione di oltre 300 posizioni di irregolarità contrattuale e contributiva. Ad oggi, su 270 dipendenti del magazzino piacentini, oltre 250 risultano iscritti al Si Cobas, la sigla che da sola condusse quella dura battaglia ormai dieci anni fa”.
La vertenza FedEx-Tnt sarà quindi centrale all’interno dello sciopero generale del prossimo 29 gennaio, convocato su una piattafora più ampia che, “oltre alla rivendicazione di un diverso modello di sanità a fronte della strage avvenuta con il Covid, metterà al centro proprio la tutela dei livelli occupazionali di fronte alla crisi: in barba al ‘divieto di licenziamento’ governativo, infatti, sono oltre 800mila i posti di lavoro persi da marzo ad ora, cioè un lavoratore dipendente su ventidue nel nostro paese, una vera e propria ecatombe. Dobbiamo invertire questa tendenza”.
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