Lavoro, a Piacenza nuove assunzioni in calo dell’11,5% rispetto a un anno fa

12 Agosto 2024 14:06

Secondo un’analisi elaborata dall’ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia (sui dati forniti da Unioncamere-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior) sono 7.790 i nuovi contratti di lavoro che saranno attivati dalle imprese piacentine da luglio a settembre 2024. Un dato in calo dell’11,5% (pari a 1.010 contratti) rispetto allo stesso trimestre del 2023.

PRIMATO AI SERVIZI, ANCHE SE IN CALO

Le attivazioni previste, stando all’analisi, riguarderanno per il 71,6% il settore dei servizi: pur mantenendo il primato sul numero dei nuovi contratti, il comparto esprime dati previsionali in calo rispetto a quelli del trimestre luglio-settembre 2023, con 5.580 nuovi contratti (un calo del 13,9%).

COMMERCIO IN CRESCITA

Nell’ambito dei servizi, la voce più importante è quella dei servizi alle imprese con 2.290 nuovi contratti (-35,9%), seguita dal commercio con 1.710 nuovi contratti (+72,7%), dai servizi di alloggio e ristorazione con 880 nuovi contratti (-24,8%) e dai servizi alle persone con 700 nuovi contratti (-6,7%). Per l’industria, invece, i nuovi contratti saranno complessivamente 2.210 unità (-4,7% ), di cui 1.790 nell’industria manifatturiera e public utilities (-4,8%) e 420 nelle costruzioni (-4,5%).

LIVELLO DI STABILITÀ DEI NUOVI CONTRATTI

Le prime stime relative al mese di luglio 2024 riportano che nel 20% dei casi i nuovi contratti sono stabili, vale a dire a tempo indeterminato o di apprendistato. Nell’80% dei casi, invece, sono contratti a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.

i profili piÙ difficili da trovare

Tra i profili ad alta specializzazione, quelli più difficili da individuare sono tecnici della salute (81,1% dei casi), tecnici in campo ingegneristico (nel 58,3% dei casi), specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie (58,3% dei casi).
Nell’ambito dei servizi, di difficile reperimento appaiono le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (84,6% dei casi), gli operatori della cura estetica (nel 76,7% dei casi), gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione ( nel 57,4% dei casi).
Tra gli operai sono di difficile reperimento i fabbri ferrai costruttori di utensili (91,9% dei casi), i meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (88,4% dei casi) e gli operai specializzati in installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (83,9% dei casi).

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