“Giornalista e ribelle. Il mio sogno? Un romanzo”: i cento anni di Giacomo Scaramuzza
14 Gennaio 2023 05:05
Sulla parete della stanza ha affisso un poster con le quattro libertà di Roosevelt: libertà di parola e di espressione, libertà di ogni persona di adorare Dio a modo suo, libertà dal bisogno e libertà dalla paura. Le fa sue, ogni giorno. Scrive e legge, il suo libro preferito è la “Divina commedia”, ma dice averne ancora tanti da scoprire. Usa lo smartphone, il tablet e il computer, ordina il cibo sui siti internet e coltiva le proprie opinioni. A cento anni – compiuti oggi nella casa di riposo Unicoop sul Facsal – il giornalista Giacomo Scaramuzza diventa il simbolo di un secolo. Lo ha vissuto, lo racconta, sempre in prima persona. A dire il vero a lui non piace, così ribatte con franchezza: “Mi viene data troppa importanza”. Se la merita. Scaramuzza è testimone diretto della ricostruzione di Editoriale Libertà dopo il periodo fascista. Una vita da ufficiale degli alpini, partigiano in Valnure, patriota convinto, praticante di atletica leggera e penna brillante, il giornalista contribuì a rifondare il nostro quotidiano con Ernesto e Marcello Prati insieme a Giulio Cattivelli.
Qui sopra la testimonianza di Scaramuzza nel servizio del Tgl. L’intervista completa su Libertà in edicola e su App, a cura di Elisa Malacalza e Thomas Trenchi.
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