“Io non sono come voi (almeno credo!)”, la forza delle idee e il coraggio di essere diversi
31 Ottobre 2023 15:03
Nel mondo in cui viviamo, ci troviamo spesso in una frenetica corsa per cercare di completare le tappe che la società ci ha imposto come “normali”, di successo.
La continua ricerca di approvazione rischia di diventare un’ossessione, d’altra parte conduce verso un appiattimento sempre maggiore dell’individualità, minando alla base la capacità del singolo di elaborare ed esprimere le proprie idee. È in questa uniformità che risiede il rischio maggiore: quando smettiamo di cercare la nostra vera voce, diventiamo solo un’eco della società, senza l’energia e la creatività che nascono dalla nostra complessa e travagliata umanità. Eppure, quanta bellezza si nasconde in ciò che è diverso, che è altro, in controtendenza? Il coraggio di essere diversi, di seguire ciò che si ritiene più vero e autentico, può talvolta rendere la vita più difficile, ma di sicuro più significativa.
“Io non sono come voi (almeno credo!)”, pubblicato per il Gruppo Albatros il Filo, è un libro in cui si esprimono tutto il coraggio e la determinazione nell’affermazione di sé, che si pone in netta opposizione rispetto a certe derive della società contemporanea. Lo stesso autore, Giordano Cecchetti, definisce sé stesso un “utopista, sognatore, anarchico nel pensiero e libero nello spirito”. Forte di questa consapevolezza, non si è mai fermato alla forma superficiale delle cose, spingendosi con grande curiosità a delineare la propria personale visione del mondo. Il suo romanzo d’esordio vuole proprio creare un ponte di comunicazione con i suoi lettori, perché il suo pensiero non vada perduto, al contrario, affinché possa essere diffuso in maniera chiara e potente, inserito in una narrazione accattivante dove nulla è mai lasciato al caso.
La storia è un viaggio nei panni di Achille, uno studente universitario in cerca di un significato più profondo della vita. Spinto dalla sete di conoscenza e dal suo animo rivoluzionario, scopre i testi del Professor Consoli, un docente tanto carismatico da essere dipinto quasi come pericoloso. Le sue teorie galvanizzavano masse di studenti, invogliati a realizzare manifestazioni che spesso sfociavano persino in scontri con le forze dell’ordine. Le sue pagine contengono una feroce critica delle società contemporanee, ipotizzando una società ideale, considerata utopistica da molti. Achille, tuttavia, si identifica immediatamente con le idee del professore e decide di approfondire la sua ricerca. Questa scelta non solo cambierà la sua vita, ma anche i suoi rapporti con gli amici, la famiglia e con la sua ragazza, Anna.
Giordano Cecchetti pone domande fondamentali: possono le idee trasformare la vita degli individui? Fino a che punto si è disposti a lottare o addirittura a morire per un’idea? Achille si trova di fronte a una serie di complessità, domande, scelte e rinunce che hanno origine nei cambiamenti radicali della sua prospettiva. La lotta interiore di Achille è tanto coinvolgente quanto spesso dolorosa, quando racconta come le sue scelte influenzino il suo mondo interiore e le relazioni con gli altri.
Achille non ha dubbi: vuole conoscere di persona il Professor Consoli. Questa però sembra essere una missione impossibile, perché benché non si abbiano notizie sulla morte del docente, è tuttavia sparito dalla circolazione nel 1997, non lasciando traccia di sé. Il ragazzo, tuttavia, è convinto che nei volumi che ha letto avidamente sia contenuta una chiara immagine di come il mondo dovrebbe essere, e non vede l’ora di condividere queste scoperte con quante più persone possibile.
Nel personaggio di Achille vediamo tutta la grinta di una giovinezza che non si rassegna, ma che lotta e si mobilita fino allo stremo delle forze per difendere le proprie idee. La forza dei giovani è, per contro, quella che spesso manca nella discussione pubblica, che in ogni tempo si è sempre dimostrata tra le forze trainanti più potenti e incisive per il cambiamento sociale. Il valore aggiunto dei ragazzi risiede nella loro autenticità, scevra di preconcetti e sovrastrutture: non si arrendono facilmente davanti a ciò che vedono come un’ingiustizia e sono disposti a mettere in discussione le convenzioni sociali. È per questo che Consoli punta a un cambiamento veicolato proprio dalle nuove generazioni: sono coloro che erediteranno il pianeta e la società che stiamo modellando oggi, è pertanto cruciale che siano ascoltati e che trovino un posto al tavolo delle decisioni.
Giordano Cecchetti non fa fatica a sedersi sulle sedie scomode degli argomenti più caldi e dibattuti della contemporaneità, ma non solo: affronta, tra gli altri, i temi dell’eutanasia, del suicidio, dell’anarchia, della religione e dell’educazione. Sono trattati con tale franchezza da costringere il lettore a confrontarsi con questioni morali ed etiche complesse: il crescendo di tensione, i colpi di scena e l’epilogo sorprendente conferiscono poi al romanzo una tensione che lo rende coinvolgente e imprevedibile. Con chiarezza, l’autore riesce a mostrare una nuova prospettiva attraverso la quale scorgere gli argomenti e gli aspetti della nostra vita che spesso diamo per scontati, per già noti. Qual è il vero significato della libertà, dell’amicizia? Quanto pesano le barriere ideologiche nel mondo per come lo conosciamo? Qual è il senso del denaro, se da merce di scambio è diventato il simbolo del divario sociale e dell’oppressione?
Nulla è facile, niente è impossibile: con queste parole – senza temere di incorrere in svelamenti che tolgano il piacere della lettura – si conclude la lunga parabola dei nostri personaggi, finalmente protesi verso un nuovo futuro, tutto da costruire con le proprie forze. Il testimone passa adesso al lettore: quante volte ha immaginato anch’egli unasocietà più equa e giusta, che seguisse la logica del buon senso e non unicamente la brama di potere e profitto? Attraverso il continuo confronto tra le visioni di Achille, del Professor Consoli e della costellazione di personaggi che arricchisce il romanzo, emerge tutta la difficoltà di muoversi in controtendenza rispetto al sentire comune, ma al tempo stesso la grande importanza di far sentire la propria voce, anche quando si è gli unici a difenderla.
Aprire gli occhi verso orizzonti nuovi significa accogliere il cambiamento, abbracciare la diversità e sfidare i preconcetti. È un modo per saper guardare al di là delle barriere che ci separano e riconoscere il potenziale inespresso che risiede in tutto ciò che viene generalmente definito non convenzionale. È un atto di coraggio e di intelligenza, una promessa di crescita e progresso. Sono infatti le idee rivoluzionarie, quelle spesso respinte come utopie o follie, ad avere il potere di trasformare il mondo.
“Io non sono come voi (almeno credo!)” è un libro coraggioso e mai scontato, frutto della costante ricerca di conoscenza e comprensione connaturata al nostro essere umani. Non è un libro di risposte, al contrario, alimenta la virtù del dubbio, attraverso il quale è possibile mettersi in discussione e spingersi oltre la superficie delle cose. Un’opera divulgativa e ribelle, lungimirante e al tempo stesso concreta, l’inizio di un viaggio dal quale si tornerà senz’altro cambiati.
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