Amolabici: “Le nostre rastrelliere un invito per i ladri”. Ciclisti alle prese con furti e piste ciclabili pericolose
15 Ottobre 2017 05:00
“Nessuna distinzione tra automobilisti, ciclisti e pedoni, esistono gli utenti della strada “. Ci tiene a precisarlo Pietro Aglianò presidente di Fiab Piacenza. “Io viaggio sia in auto che in bici e vado a piedi come la maggior parte dei cittadini – spiega Aglianò – posso dire che chi è abituato a non rispettare le regole continua a farlo su qualsiasi mezzo”. Il presidente dell’associazione è stato interpellato nell’ambito della nostra inchiesta sulle cattive abitudini dei piacentini in strada, per capire quali sono le criticità con cui si scontrano ogni giorno i ciclisti. “Manca una rete ciclabile vera e propria, perché le piste che si interrompono continuamente vengono meno al proprio scopo principale che è quello di mettere in sicurezza chi viaggia sulle due ruote”.
Secondo l’associazione Fiab Amolabici un altro fattore che spinge a lasciare il velocipede in garage è quello dei furti in aumento. “Le rastrelliere che abbiamo a Piacenza sembrano invitare i ladri a portare via i nostri mezzi – aggiunge Aglianò. Considerando che le bici di oggi hanno uno sgancio rapido della ruota se noi possiamo inserire solo quella il gioco è preso fatto. A Cremona, Lodi o Ferrara solo per citare alcune città simili alla nostra, hanno adottato rastrelliere più sicure che permettono di agganciare anche il telaio”.
Un’altra grande criticità è rappresentata dalle rotatorie. Attraversarle rappresenta sempre un rischio per ciclisti e pedoni che devono prestare la massima attenzione. Anche le piste ciclabili stesse non sono il massimo della sicurezza. “Le migliori sono quelle in sede propria, cioè nettamente separate e protette – spiega il presidente – invece in via Pietro Cella a Piacenza bisogna stare attenti perché la pista è delineata da una striscia gialla ma è posizionata tra la strada e le strisce blu. Capita spesso che i ciclisti vengano urtati dalle auto durante le manovre di parcheggio o semplicemente dall’apertura di una portiera”.
La nostra inchiesta prosegue, se avete segnalazioni scrivete a [email protected] o [email protected].
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